All’alba, appassita, salutò il morente bagliore,
Conforto, infinito, della mente frantumata dal dolore,
Giace in un abbraccio infermo,
E piange.
Conforto, infinito, della mente frantumata dal dolore,
Giace in un abbraccio infermo,
E piange.
Dagli occhi colano grandi diamanti che illuminano il cielo,
Fino all'ultimo tuono.
Camminò sulle punte, docile, durante la notte per non oscurare le stelle,
E desiderò afferrare l'immensità della terra profonda,
Fino al giorno in cui si sollevò dalle proprie ceneri ed inebriò il sole.
Opera scritta il 27/08/2019 - 11:26
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Commenti
Grazie delle bellissime parole
Michaela Patricie Zaludova 28/11/2019 - 12:28
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Una delicatezza e profondità permeano questa bellissima poesia.
Antonio Girardi 27/08/2019 - 14:51
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