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Paraventi ai venti e alle bufere

Ormai immune alle tue sfuriate
non ti sento.
E mentre la tua voce sale
sale
penso sia meglio ascoltare la rabbia
da seduta anziché in piedi.
Serve a calmarti questa rassegnazione fasulla
e spegne quel po' di furia che c'è in te.
Lascio al tuo egoismo tutto l'onore
di un'inutile teatralità
perché un vero disastro non entusiasma
il tuo piccolo mondo meschino.
Il suono che arriva dalla tasca mi salva.
Prendo la giacca ed evito al mio sguardo
di errare nella piccola stanza
sopra cose senza storia che non amo.
Forse tornerò domani
e senza scelta
ti porterò un po'sollievo e un po'allegria.



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Opera scritta il 02/12/2019 - 18:29
Da Manù Cora
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