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Tra iperbole e parabola

Disse il rancore all'anima:
pretendi scuse, fatti vendetta!
Perché resti imperturbabile al dileggio
al tradimento
perché non reagisci allo sgambetto?
Parlò così l'anima al rancore:
Calmati, guarda quanto sei brutto
tutto rosso, orribile a vedersi
e bruci pure al tocco.
La mia essenza in verità
è d'altro colore
diafana come la luna
forse un po' fredda... lontana...
Comunque non conobbi alcuno
che dai servigi tuoi trasse vantaggio.
Ammetto per onestà intellettuale
che il perdono, dal colore azzurro,
non sempre premia o dà soddisfazione.
Mi siedo qui sull'erba e aspetto
ho cose più importanti a cui pensare
guardo i fiori e gli alberi a me intorno
odo piccole vite cinguettare
e ammiro laggiù in fondo
la città veloce
tra cielo terra e mare.
Resterò quieta finché te ne andrai
liberandomi dal peso.
Nessuno, manco lo sciocco
che si lasciò sedurre dalle orme tue
provò appagamento!
Semmai, tormento.


(Buon Natale a tutti)




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Opera scritta il 24/12/2019 - 17:20
Da Manù Cora
Letta n.747 volte.
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Commenti


Un dialogo vincente. Il rancore ha le sue ragioni ma l'anima ci libera dal tormento

Atrebor Atrebor 02/01/2020 - 00:40

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Grazie, Francesco. Tanti auguri di buone feste

Manù Cora 25/12/2019 - 12:34

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Buon Natale

Francesco Cau 25/12/2019 - 08:54

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