OPERA

Ecco finalmente il suo turno.
La palude colma di mangrovie
dove verdi sono le sue foglie.
Tavole di cielo blu
non più folaghe lassù.
Foglie d’oro, conifere,
nella foresta stanno cadendo
tristemente le foglie
resto da solo.
Un albero cavo
di un tronco millenario
dove in lontananza
recitare sento un rosario.
Una fanciulla
con i riccioli d’oro
sognando tra abeti scuri
dei giorni cupi e bui.
Una falciatrice
attraversa il prato e
scricchiolando porta via foglie di tiglio
che odorano d’umbratile giglio.
Ascoltando
Il fischio del vento ...
dell’estate mi son dimenticato
ma l’inverno di Dio sta tornando.

Opera scritta il 29/09/2022 - 19:31

Da Francesco Cau

Letta n.285 volte.

Testo davvero ricco di intensità e spessore. Molto bello.

Caterina Alagna 30/09/2022 - 16:46

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GRAZIE a tutti voi per i comenti.
PS: Sono un po' barbaricino pure io da parte di mia Nonna paterna nata a Desulo nel lontano 1897.

Zio Frank Storie del gufo 30/09/2022 - 14:02

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Umide sensazioni in questo bel dipinto, ottimi i colori, bravo Francesco!

Jean Charles G. 30/09/2022 - 13:39

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Testo intenso e condiviso.
complimenti.

Salvatore Rastelli 30/09/2022 - 08:00

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Lirica pastorale piaciutissima.

Maria Luisa Bandiera 30/09/2022 - 07:40

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Una poesia bucolica, un altro meraviglioso dipinto coloratissimo.
Splendida la chiusa

Marina Assanti 29/09/2022 - 20:32

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Mai stata in Barbagia!! Credo di essermi persa qualcosa di straordinario!! E lo penso grazie a te!!

Anna Cenni 29/09/2022 - 20:13

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