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Ardenza (il racconto)

Con la schiena al leccio, Cosimo < Perché mi fai soffrire?>.
<<Perché ti amo>> Viola <<chi ama vuole solo l’amore, anche a costo del dolore>>.
<No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore> grattandosi la schiena ai nodi della corteccia <Mi fai soffrire apposta, allora…>.
<<Sì, per vedere se mi ami>>.
<Certe cose non le ammetterò mai>.
<<Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri>> ridacchiando <<Tu ragioni troppo. Perché mai l’amore va ragionato?>>.
<Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere>.
Pizzicandosi il collo, Viola, ora che il leccio guardava al vespro <<Un ragionamento può essere sbagliato, un’emozione no… Cosimo, temo tu stia impazzendo>>.
Dandole le spalle <Il viola ha in sé qualcosa di malato, di spento come lo è la cenere. E triste, come i quadri di Kandinsky. Assomiglia al suono del fagotto, profondo e grave. Il rosso con il blu. Instabile, quando i colori si mescolano tendono a perdere l’equilibrio. È così che ti amo>.



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Opera scritta il 25/11/2023 - 08:04
Da Mirko D. Mastro
Letta n.809 volte.
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Commenti


Viola, colore della magia,mistero e sogno, Cosimo, cosmo, ordine e riflessione.Quando i colori si mescolano acquistano forza mentre se ricercano chi è
il loro opposto coleranno a terra miseramente. Un racconto che è come un colore neutro dentro un occhio.

Anna Cenni 25/11/2023 - 11:49

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