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Ricordando

Sono certa che ogni persona, soprattutto da bambina/o o in età adolescenziale, sia stata vittima di bullismo e se questo non è accaduto molto probabilmente si trova dall'altra parte della storia, il carnefice.
Quando questo si limita a parole offensive,capita di renderti conto effettivamente del peso di una sola parola se sei dalla parte di chi la riceve, ma se sei la parte che la sputa come fosse un semplice ciao allora credo sia difficile afferrarne il peso. Invece, quando a ciò si aggiungono maltrattamenti fisici allora non possedi la benché minima consapevolezza dei tuoi gesti, da qui cinismo e cattiveria; anche se ahimè diversi studi hanno scoperto come bullo e bisogno d'amore/attenzioni soprattutto da parte del suo nucleo familiare vanno di pari passo, quindi riflettendo così cinici poi non sono, forse hanno finito ogni minima possibilità di riceve quell'amore a cui hanno diritto come ogni persona su questo mondo.
Certo questa è una classificazione molto generica, infatti sappiamo benissimo che come ogni argomento può racchiudere varie sfumature soprattutto per chi come me non ha mai creduto nel tutto o bianco o nero.
Purtroppo o perfortuna, io faccio parte di quelli che hanno subito e se ripenso a quel periodo ho diverse sensazioni.
Ricordo la sensazione di sentirmi così diversa dai miei coetanei, e allo stesso tempo così priva di speranze in un futuro prodigioso perché magari portavo il peso di una classe sociale che teoricamente era stata abolita anni fa. Ricordo la sensazione di essere esclusa, perché magari fuori moda, anche se oggi preferisco definirmi unica e non omologata. Ricordo la sensazione di vedermi brutta perché magari mia madre non pensava di insegnarmi a farmi bella con qualche strappo di ceretta o un lucidalabbra rosa ma preferiva lasciarmi semplicemente essere.
Ma ricordo soprattutto la paura, ormai privata della mia autostima,tanto da non credere di poter mai affrontare una difficoltà con la sicurezza di una ragazza che non ha dovuto lottare con queste discriminazioni, una ragazza che non ha mai dovuto mettersi in discussione per il semplice fatto di esistere.
Ed ancora oggi ricordo a me stessa quello che non voglio mai essere, una di loro.



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Opera scritta il 01/05/2024 - 18:03
Da Sara Ciuffreda
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