Quando entrai nella città proibita,
al confine tra la sabbia
e il vento azzurro del nord,
molti chiamarono la mia voce
dal silenzioso crepuscolo
mentre gli eletti barbari
furono ripresi
nel vaso caotico della vita.
al confine tra la sabbia
e il vento azzurro del nord,
molti chiamarono la mia voce
dal silenzioso crepuscolo
mentre gli eletti barbari
furono ripresi
nel vaso caotico della vita.
Là, dove le splendide aquile
in armature arcane
proteggono i sogni dei bambini
c'è un passo che conduce
alla dolce città d'oro,
reame incantato
di fiabeschi quadri dimenticati.
I bambini entrano
ed escono
dalla grande porta celeste,
scherzano con il paesaggio piumato
costantemente sorvegliati
dal grande leone di fuoco.
Pochi sono coloro
a possederne le chiavi,
troppi nel loro aspro pensare
credono che essa sia
solo un'illusione antica
e persa nei sogni.
Ma nella luce del mattino
uno sorgerà per tutti
ed aprirà le porte
per quella che sarà
la nascita eterna.
Opera scritta il 14/10/2014 - 20:59
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Commenti
Grazie Aurelio :)
Lorenzo Arcaleni 15/10/2014 - 22:16
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Che sia un sogno a qualcosa di diverso, la bellezza dei versi rimane da incanto.
Ciao
Aurelio
Ciao
Aurelio
Aurelio Zucchi 15/10/2014 - 21:29
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