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MAMMA ROMA

Mamma Roma, eccoci qua,
figli della tua lealtà;
e che importa se poi noi
non siam tutti eredi tuoi.


Quanto tempo disterà
un grammo d'eternità?
Nella vita io non so
cos'è giusto e cosa no.


Mamma Roma, tu ci sei,
lontana dai sogni miei.


Io ti ho vista dentro a un film
combinata alla James Dean
o nell'Europa giovane
figlia d'Impero nobile.


In piedi nel '46
a far rialzare i sogni tuoi,
nel boom di metà secolo
tra le contestazioni e via.


L'Italia che cambiava ormai,
Fellini, Sordi, figli tuoi
nel tempo si scagliava già
la luce di divinità.


Mamma Roma, tu ci sei,
lontana dai sogni miei.


E geni e artisti ai piedi tuoi
e Cristo ha preso casa qui
S. Pietro sopra i colli sta
e strizza l'occhio al Papa, e va.


Nel vento già una melodia
"Roma capoccia madre mia",
Venditti, poi Baglioni, De Gregori
son creature tue.


E Plauto a ridere starà,
Luciano ora racconterà,
Lucilio insieme a Seneca
Terenzio insieme ad Ennio e poi


Mamma Roma, tu ci sei,
lontana dai sogni miei.


D'Orazio sta ai tamburi e poi
Manfredi, Gassman, De Sica e poi
Pierpaolo Pasolini insieme a Cesare
conquisterà


I cuori di un'Italia
che va verso il futuro e poi
in TV c'è Mario Riva
poi Bonolis con Laurenti e poi


Mangano, Pampanini, Vitti,
Magnani, il dopoguerra e poi
c'è Roma città aperta
Rossellini, Comencini e....


Verdone, poi Proietti,
Montesano, Petrolini e poi
Rino Gaetano e Gianna
Le canzoni di Battisti e poi.


Mamma Roma, tu ci sei,
lontana dai sogni miei.


Mamma Roma, eccoci qua,
figli della tua realtà;
e che importa se poi noi
non siam tutti eredi tuoi.



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Poesia scritta il 30/11/2010 - 18:05
Da Manuel Miranda
Letta n.1502 volte.
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