Un tempo sapeva ridere
"Me, Goriuda.
E te, signorina?"
Fece un balzetto all'indietro e si ritrovò schiacciata tra il suo deretano e un muso ghignoso.
Il piccolo orco, che già solo a dirlo pareva una follia, se ne era uscito -che sembrava anche più strambo- dalla cascata.
"Te, signorina con l'occhiale?
Me, Goriuda"
<Ho capito! Sarò anche un po' cecata... ma mica son sorda.
Si dice: io mi chiamo Gouda, come il formaggio a proposito.
E tu? Non te...>
"Non posso essere amico di una ragazza a cui non piace il tè.
Ti chiami FormaggioAproposito? Che nome strano per una signorina...
Io vivo qui"
<Lasciamo stare. E ci abiti da solo nella cascata?> perplessa anzi impacciata, Lizzy.
"Dietro il fontanon sta Goriuda.
Insieme a Coso. Ma lui non esce mai, solo quando finisce carta e matite"
<Coso!?>
“Coso, il mio amico. Tu hai un’amica?”
<Sì, la mia amica si chiama…>
“Me lo dici un’altra volta. Coso scrive sempre. Molto tempo fa ha girato le spalle agli abitanti della valle, e allora l’ho preso con me. La notte quando dorme leggo i fogli che imbratta, sai ?”
<Ma non si fa> Lizzy come a sgridarlo.
“Noi parliamo così. Vedi? Coso mi dice tutto…
Il suo genitore si è appeso a un albero per il collo e sua moglie vive con un altro umano.
Ah, ecco Coso… avrà finito le matite”
Gli occhiali, voltandosi, si fermarono dal scivolare. E Lizzy rimase per diversi momenti con l’indice sulla punta del naso. Il volto di lui era inespressivo.
Goriuda continuava a blaterale, ma lei era come se non riuscisse a sentire.
(da Attimi di prosa, M.D.Mastro)
Racconto scritto il 14/10/2025 - 20:58Voto: | su 1 votanti |
naturalmente tra tisane ed assaggi di formaggio locali, baita rifugio Goriuda.Apparirà strano ma da me esiste veramente la cascata il Fontanon di Goriuda
starò attenta agli orchi se ci passo 
Mary L
14/10/2025 - 21:22




