Di questi mille e mille atti
signor mio,
d'estro ineffabil gocce ergeransi a scintillio;
nave fiera fui e sarò dell'onda
ch'il buonumor dolce e soave mena
dal mio all'altrui porto del cuor.
Nell'istoria mia paziente scava,
diletto amico spettator
e di rinvenir se lo vorrai saprai
del teatral compiersi gl'infiniti color
l'estasi del cantar di pose e gesti
l'uman elevarsi e indebolirsi
d'una bonarietà ch'ardente giace e mai doma;
mia vocazion fu
carezzevole qual brezza mattutina
di metter ogni snob alla berlina.
Ah mà te fa sta telefonata bbona
l'amata tua signorina Cecioni
er pubblico, sai, er bene m'ha voluto e vole
perch'a viver fui le stesse sue emozioni.
Cent'anni se ne soo annati ma sembra ieri
e or rimembra ch' al ciel s'è donata eterna
la Franca tua che ti si rivelò in Valeri
signor mio,
d'estro ineffabil gocce ergeransi a scintillio;
nave fiera fui e sarò dell'onda
ch'il buonumor dolce e soave mena
dal mio all'altrui porto del cuor.
Nell'istoria mia paziente scava,
diletto amico spettator
e di rinvenir se lo vorrai saprai
del teatral compiersi gl'infiniti color
l'estasi del cantar di pose e gesti
l'uman elevarsi e indebolirsi
d'una bonarietà ch'ardente giace e mai doma;
mia vocazion fu
carezzevole qual brezza mattutina
di metter ogni snob alla berlina.
Ah mà te fa sta telefonata bbona
l'amata tua signorina Cecioni
er pubblico, sai, er bene m'ha voluto e vole
perch'a viver fui le stesse sue emozioni.
Cent'anni se ne soo annati ma sembra ieri
e or rimembra ch' al ciel s'è donata eterna
la Franca tua che ti si rivelò in Valeri
Poesia scritta il 13/08/2020 - 09:59Letta n.761 volte.
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