Racconto scritto il 01/01/1970 - 01:00
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Commenti
Grazie!!
Pablo Senderos 04/10/2014 - 23:10
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Ti confesso che mi sono spaventata quando ho visto un testo lunghissimo,mi sono ricreduta,ne è valsa la pena,minuziosamente ben descritto ,lettura scorrevole,un saluto Pablo
genoveffa 2 frau 02/10/2014 - 17:18
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Vi ringrazio molto per i commenti, per un racconto su un tema che mi è piuttosto caro (sarà il tempo che passa...:) )
Avevo pensato anch'io di sforbiciare il testo qui e là, effettivamente, ma poi non l'ho fatto (per pigrizia, in parte).
In ogni caso, spero che comunque sia una lettura scorrevole e piacevole, che è la cosa a cui tengo di più.
Buona serata a tutti!!
Pablo Senderos 02/10/2014 - 16:34
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Un'analisi del pensiero e dei sentimenti, fatta con cura e bel scrivere.
Ugo Mastrogiovanni 02/10/2014 - 11:14
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Quella era la festa delle “occasioni perdute” e la morale della favola è “carpe diem” cogli l’attimo fuggente.
Insomma datti una svegliata, smettila di osservare il mondo che ti gira intorno e fai qualcosa.
L’hai presa un po’ alla larga e si poteva asciugare di molto, soprattutto la seconda festa si poteva evitare benissimo, bastava la prima. In ogni caso l’idea di base è ottima.
Insomma datti una svegliata, smettila di osservare il mondo che ti gira intorno e fai qualcosa.
L’hai presa un po’ alla larga e si poteva asciugare di molto, soprattutto la seconda festa si poteva evitare benissimo, bastava la prima. In ogni caso l’idea di base è ottima.
Franco Melzi 02/10/2014 - 09:30
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Una piacevole sequela letta con interesse. SERENA GIORNATA PABLO.
Rocco Michele LETTINI 02/10/2014 - 08:32
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Spesso, ce ne occorre di tempo e sofferenza per prendere coscienza delle difficoltà che noi stessi ci creiamo con negatività che non richiederebbero poi tanto per essere superate. Minuziosa e mai stanca l'analisi psicologica del tuo raccontare. Vera
Vera Lezzi 02/10/2014 - 02:37
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