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Brivido blu

Da troppi anni esco molto poco :vivo la mia vita gironzolando per casa, leggendo, scrivendo, dipingendo..
Si, ho dipinto tanto, dopo la morte inattesa di mio marito. Ho passato notti insonni...tante notti insonni...sino a che ho deciso di ricominciare a dipingere. L'oggetto del mio malessere era Mimino...allora...pennellata dopo pennellata, ho ricominciato a dipingere quadri, che avevano come soggetto il mio amatissimo coniuge.
Cominciai a dipingere con ciò che avevo : pochi colori, una tela non molto grande e nella mente un Mimino che suonava la fisarmonica.
Le notti fluirono più velocemente,anche se le lacrime erano versate a fiumi. Dalle tele usciva un Mimino intento a lavorare, insieme ai suoi figli, insieme ai nipotini, insieme a me... Toccai tutte le tappe salienti della nostra vita in comune..
Cominciai a circondarmi con le immagini a me care e mi sentivo il cuore leggero, accarezzato da tutti questi ricordi.
Non mi stancavo mai di ritrarlo .Una notte decisi di dipingere un quadro con Mimino che aveva alle spalle il suo fiore preferito...
Alla mattina ammirai con piacere quest'opera, che mi sembrò ben fatta.
I suoi occhi mi guardavano, scrutavano il mio cuore,... Come poteva succedere che un dipinto potesse coinvolgermi emotivamente, mi potesse sbalordire ed attrarre nello stesso tempo?
Non riuscivo a staccare gli occhi da quel viso dolce, che mi ammaliava e sembrava volesse parlarmi.
Il cuore mi batteva forte e provavo un'intensa emozione, come se non si trattasse del viso ritratto su una tela, bensì di una presenza reale.. No, dovevo darmi una calmata , dovevo convincermi che tutto fosse suggestione e che in effetti, non ci fosse nessuno.Inspiegabilmente, però, era come se ci fosse una calamita che mi attraesse verso quel quadro, appeso nella mia camera da letto.
Passavo ore a contemplarlo e sempre col cuore in tumulto. Una sera mi avvicinai ed accarezzai quel viso, così caro al mio cuore......
Passai delicatamente la mano sulle labbra.... Erano tiepide!!!
No, doveva essere suggestione...doveva essere il desiderio smodato di volerlo rivedere, che mi stava giocando un brutto scherzo....che mi faceva immaginare qualcosa, che la ragione non accettava...
Tremando , chiamai mio figlio, che ha confermato la mia stessa sensazione.Era un delirio comune?
Ho chiamato altra gente ed ho fatto passare le mani delicatamente sul viso ritratto sulla tela Tutti ebbero la sensazione che le labbra fossero tiepide.
È chiaro che mi estasiavo vicino a quel quadro e quel viso ha ricevuto le mie più dolci carezze, mentre il cuore intesseva fantastiche storie d'amore.
Certo...la mente non poteva accettare cose irrazionali...
Ebbene: senza dubbio si tratta di una reazione chimica, che non riuscirò mai a spiegare... però, io sono felice, quando tocco quelle labbra che,a dispetto del tempo e della morte,emanano un tepore che mi coinvolge.



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Racconto scritto il 14/06/2020 - 10:27
Da Teresa Peluso
Letta n.693 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Un racconto molto toccante e coinvolgente che insegna a non disperarsi mai, neanche nei momenti più bui

Afrodite T 15/06/2020 - 20:52

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Anche con i racconti riesci ad emozionare e commuovere.

Antonio Girardi 15/06/2020 - 15:24

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Un racconto scritto con cura e attenzione ai particolari, ne esce uno scritto che coinvolge chi legge attraverso le tue vive emozioni.
Mi ha dato brividi per la vicinanza che l'amore sa dare oltre ogni ragionevole pensiero...
Molto bello Teresa, è bello ritrovarti!

Grazia Giuliani 15/06/2020 - 12:45

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Il tuo racconto conduce emozioni, è descritto così bene da coinvolgere.Anch'io vorrei aggiungere qualcosa ma non so trovare le parole perciò condivido i commenti che hai ricevuto.

mare blu 14/06/2020 - 22:26

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Grazie infinite, cari amici poeti per la vostra comprensione. Grazie Lisa, Ernesto,Santa,Mirko e tutti coloro che mi hanno consolata col loro commento.

Teresa Peluso 14/06/2020 - 21:59

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Terry
È lì con te, in ogni possibile manifestazione
Il quadro, così come ogni movimento, è un soffio del suo cuore sul tuo cuore. Splendido quanto emozionante testo

laisa azzurra 14/06/2020 - 21:40

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Anche se fosse suggestione io me la terrei cara cara. E' come l'incontro d'amorosi sensi di chi vive e di chi guarda dal cielo, di foscoliana memoria.
Complimenti.

Ernesto D’Onise 14/06/2020 - 21:39

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Mi hai fatto commuovere. Non credo importi darsi una spiegazione, ciò che conta è come quel quadro ti fa sentire...il ricordo, l'amore.
Grazie per averlo scritto e per avercelo fatto leggere

Mirko D. Mastro(Poeta) 14/06/2020 - 19:30

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Un racconto che non può che toccare il cuore.E' difficile commentare una situazione oppure uno stato d'animo che ho vissuto e che continua a vivere in me.Ognuno di noi ha un modo diverso e tutto suo di elaborare il proprio lutto. Hai, comunque trovato un modo per superare le tua disperazione sfruttando la tua capacità di artista e questo ha dato forza alla tua voglia di superare un dolore cosi grande. Il tuo modo di narrare è davvero ammirevole e ti faccio i miei sinceri complimenti.

santa scardino 14/06/2020 - 19:03

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Un racconto bellissimo e scritto molto bene. Purtroppo la morte è molto difficile da rielaborare, ognuno ha il suo modo che sicuramente è quello giusto. Tu hai trovato un ottimo modo facendo ciò che ti piace poi il tempo fa il resto. Per quanto riguarda le sensazioni extrasensoriali, credici tranquillamente, sono solo messaggi che di là stanno bene.

Maria Luisa Bandiera 14/06/2020 - 16:44

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Grazie Francesco, grazie Anna Maria . Un grazie particolare a Giuseppe Scillipoti, per la disamina particolareggiata e graditissima. Mi ritrovo nelle sue parole ed è vero che il dipingere non è stato dettato solo dalla passione, ma ho cercato di fare rivivere le emozioni del "vivere", in una tela inanimata. Il mio è un racconto autobiografico e, anche se non c'è una ragione scientifica, le labbra del ritratto sono tiepide al tatto.Grazie di cuore.

Teresa Peluso 14/06/2020 - 15:23

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... un ritrovare se stessa e per di più un coinvolgere persone care attraverso l'estro creativo.
Si denota la fragilità e la sensibilità, un orientarsi sulle ragioni profonde inerenti al senso artistico che producono in te delle risolutive equivalenze.
Son presenti poi pennellate di interiorità, il dipingere non si limita ad essere passione, semmai un modo d'essere, di rappresentare, di ricordare, di rammentare, e ovviamente di rendere vivo chi non c'è più fisicamente.
Brava Teresa, scusami per la lunga disamina, il racconto a parte che mi è piaciuto un sacco il "problema" è che sono fatto così ovverosia adoro sviscerare e quindi disaminare.
Alla prox!

Giuseppe Scilipoti 14/06/2020 - 13:23

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Ciao Teresa, Il bianco di una tela non è poi così diverso da un foglio bianco proprio come quello di questa finestrella web per le review di cui mi sto accingendo a riempire. Innanzitutto mi ha colpito la "cornice" introspettiva ben fissata, modulando il susseguirsi in vista di un finale ad effetto. Le righe di questo bel racconto sono scandite di emozioni che colpiscono all'improvviso l'anima di chi legge.
La narrazione, con gentile e raffinata resa visiva mette in primo piano i principali imput emotvi dell'io narrante attuando una fusione intensamente e umanamente suasiva che a momenti sfiora lo spiritualismo. Il flusso di coscienza mette in "risalto" l'inevitabile malinconia, che indubbiamente danno quella "sfumatura." in più.
L'animo, inizialmente dolente, dovuto alla mancanza dell'amato marito, comporta quell'impugnare saldamente l'arte come strumento di interpretazione del presente, del passato e del presente e in qualità di chiave d'accesso alla vita...
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 14/06/2020 - 13:21

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Rimanere vedova è un’esperienza dura e fredda come il marmo, lo so perché l’ho provato! E manca troppo il calore dell’amato. Tu in qualche modo, almeno un po’, l’hai ritrovato in quelle calde labbra dipinte. Racconto struggente e ben scritto.Un abbraccio

Anna Maria Foglia 14/06/2020 - 12:35

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Brava Teresa continua cosi

Francesco Cau 14/06/2020 - 12:26

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