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Storia del Gufo prima

Le cinque monete d'oro


Adagiato immerso nella radura,ero in giro all'avventura.
Sacco a pelo e vivande,il mio cane Rada,una Border Collie bianca e nera,camminavo,mi sentivo meno stanco,forse grazie all'aria di montagna.
Rada mi seguiva scodinzolante,del resto faceva la sua parte.
Dopo un giorno di marcia ci sediamo vicino a un fiume,monto la tenda e accendo un fuoco perché nonostante fosse estate, faceva freddino.
La notte si sentivano rane,e gufi e altri animali non avevano smesso per un momento.
Poi passata mezzanotte mi addormento,con Rada vicino la mia fedele e simpatica amica cagnolina.
L'alba poi era tranquilla,un'aria frizzante, colazione pane e nutella,acqua del ruscello vicino.
Riprendo il camino,parlavo con Rada che sembrava mi capisse lei,era di grande compagnia.
Ad un tratto prese ad abbaiare verso un punto del bosco in una parte più buia e scura con lei al mio fianco non avevo certo paura.
Le dissi cosa c'è?e sembrava che volesse che la seguissi,m'inoltrai piano piano con la torcia in mano.
Rada continuava ad abbaiare e scrutava in mezzo al fogliame,smosso dal vento di tramontana,si sentiva un forte fruscio, dietro un albero intravedo una sagoma scura…Mi avvicino lentamente.Non sapendo cosa fosse corsi che questa sagoma somigliava a un disco volante,con mia meraviglia mi avvicinavo piano piano mi son detto…Ci sarà qualcuno? Sembrava una scultura morta,non c'era una porta ne finestre non c'era niente.
Era enorme faceva paura se sentiva solo un sibilo in reale,continuai ad avanzare prendo il cellulare e chiamo un amico che credeva negli ufo,gli racconto questa cosa e lui mi ha messo in guardia stai attento allontanati non entrare.
Ero curioso volevo sapere cosa fosse questa cosa, che non era un aereo,né un elicottero,ci giravo attorno,lo spazio piccolo protetto dal fogliame.
Era come se fosse stato abbandonato chi sa da quanti anni,infatti,era una foresta poco battuta come tante in Sardegna.Sentivo una presenza. Eppure ero sicuro che non fosse un sogno che qualcuno forse un'extraterreste l'avesse abbandonata.Il mio cane sembrava impazzito abbaiava forte ululava come sentisse un pericolo, gli dicevo stai zitta,resta vicino a me e la accarezzavo tenendola al collare si sentiva più tranquilla mi guardava come se volesse darmi, qualcosa aveva paura e pure io dell’ignoto. Era sempre rivolta verso questa strana cosa.
La notte mi sono allontanato un centinaia di metri accampandomi con la tenda, acceso il fuoco e pensavo chissà che cosa ci sarà dentro per tutta la notte non ho dormito, gli spettri mi giravano attorno.
L'indomani mattina svegliato presto mi avvicino di nuovo un sibilo come musica di pianoforte elettronico,c'era un'aria,surreale,non vedevo porte d'ingresso solo sotto cinque piedi che lo tenevano fissa a terra,alto, circa 10 m e larga trenta come dischi volanti che vediamo raffigurati nel giornaletti o nelle fotografie nei film di fantascienza.
Busso forte con la pila,come se volessi farmi notare da chi era all’interno,volevo sapere se dentro magari qualcuno mi avrebbe risposto all'improvviso,si è aperta una porta,mi allontano, la cagna continuava ad abbaiare…Rada vieni qua, sembrava impazzita a un certo punto sale sulla scaletta entra dentro guaiva e io scendi giù Rada scendi giù Rada.
Stai attenta Vieni dame,lei niente restava lì, ferma come allucinata e mugugnava mi faccio coraggio salgo,dentro.Certo avevo un po'di timore ma ero curioso volevo sapere che cosa c'era all’interno,terribilmente attento dentro una sala di controllo come negli aerei tante luci colorate accese alternate ad intermittenza.
Sudavo freddo,mi sono detto sé parte mi porta via.
Panico,allora di corsa sono sceso prendendo la cagnolina allontanandomi con un po' nostalgia, perché dentro era molto bella,con tutte quelle luci,ma era come se fosse un sogno,solo io sapevo che ero vero chissà che cos'era veramente forse tempo addietro un essere venuto da un altro pianeta lontano mille anni luce.
Qualche giorno aggiro per la montagna ma il mio sguardo era rivolto sempre lì in quel punto come se fossi attratto quasi allucinato.
Mi accampo per un'altra notte,Rada era sempre irrequieta,pure lei non dormiva.
La mattina decido con coraggio di tornare lì sul posto,ma un vento fortissimo come mi frenava,un volo di tanti uccelli impauriti, vedo una luce fortissima che schizzava verso il cielo,poi svaniva nel nulla.
Vado di corsa verso il punto,dove era l'astronave e non c'era più…
Deluso,incredulo,però c'erano i segni nel punto, dove appoggiava.
L’erba schiacciata.
Guardo meglio in ogni punto una moneta d'oro con una stella e una scritta incomprensibile.
Forse mi volevano fare un regalo? Chi Sa!
Così finisce la mia avventura.
non la raccontai a nessuno per paura di essere preso per matto però la storia era vera e non ci dormivo la sera.



Ogni riferimento è puramente casuale frutto di sola fantasia.


Da commentare con simpatia.




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Racconto scritto il 25/05/2022 - 14:27
Da Francesco Cau
Letta n.319 volte.
Voto:
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Commenti


Una tonnellata di pura simpatia Tonino Bravissimo e fantastico racconto

FADDA TONINO 26/05/2022 - 14:17

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Grazie anche a te Marina Assanti
E stato messo il nome rada perché l'unica tra tutti suoi fratelli aveva il pelo corto.
ma era di una eleganza infatti dicevo sei sempre signorina.

Zio Frank Storie del gufo 25/05/2022 - 19:18

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Grazie Anna Cenni sono contento che ti sia piaciuta .
Poi sicuramente ci sarà un continuo

Zio Frank Storie del gufo 25/05/2022 - 19:15

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Bellissimo nome Rada per una cagnolona.
Mio figlio ha un maschio, Newton, dello stesso tipo!

Marina Assanti 25/05/2022 - 18:23

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Simpaticissimo, e molto apprezzato il finale... certamente ti hanno lasciato un segno, un ricordo del loro passaggio.
Bravo Zio Frank, gradevolissima lettura

Marina Assanti 25/05/2022 - 18:20

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Io credo che non siamo gli unici abitanti dell'universo e spero ogni giorno,di avere un incontro con qualche extraterrestre!! Ma ahimé, ancora niente! Mai perdere le speranze!! Il tuo racconto è veramente simpatico!! Io ho sperato tu parlassi con un E. T. Sarà alla prox puntata!!

Anna Cenni 25/05/2022 - 18:05

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