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Nostalgia

Volgo lo sguardo a quel che fu allora,
Ricordando il perduto tempo,
Ed ora come non mai esso ristora
L'immagine di quel vivo momento:
Alberi fioriti regnavano stanti,
La lieve pioggia, come dolci pianti,
Non sfiorava le loro fronde
Ma illuminate brillavano come onde
Accarezzate dal Sol.
Aulviano e spandevano il profumo
Per quel primaverile loco ameno,
Ma oramai ammirare può nessuno
Quel posto di tanta beltà pieno.
Molte genti allora della Natura
Godevano la compagnia,
E giungevano a ammirare la magia
Di quella fantastica radura;
Ora però la letizia ha ceduto
Ad una rea mestizia
E non so per quale sorte futura:
Alberi morti, fiori appassiti,
Tutti gl' incantesimi sono svaniti;
Scende la neve tutte le ore,
Copre i colori il suo triste pallore.
Forse un giorno rinascerà,
Ma ora io piango per l'incertezza
Di ciò che sarà.



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Opera scritta il 19/04/2015 - 15:58
Da Giorgia R
Letta n.1225 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Una pesante nostalgia resa legittima dall'esperienza vissuta di momenti sereni e piacevoli, che, si ripresentano all'autrice, attraverso i bei ricordi. Poesia malinconica dal contenuto profondo.

Arcangelo Galante 20/04/2015 - 10:46

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