Vecchio tu che hai visto un mondo diverso,
un tempo di miseria, e tanto lavoro,
la terra produceva poco grano e tanta fatica,
il padrone ingordo lasciava giusto per vivere.
Tu vecchio nato da contadini povera gente,
tanto lavoro con sudore guadagno niente,
la tua età ti ha portato a conosce e subir guerre,
la prima troppo giovane, la seconda in armi.
Quante volte mi hai parlato di quella guerra,
vestiti leggeri, scarpe di cuoio, poco o niente mangiare,
il freddo Russo quanti morti ha fatto, ti sei salvato,
quel gelo siberiano i piedi ti ha congelato.
Cammini a stento con due stampelle per sorreggerti,
con la pensione di guerra e il lavoro nei campi
di tua moglie, hai tirato avanti quattro figli,
molto presto han conosciuto il lavoro dei campi.
Sei stanco di tutto ora che sei vecchio,
la tua sposa da tempo se n’è andata, sei solo,
i figli e le nuore non vogliono vecchi intorno,
l’unica figlia che hai avuto è in Germania.
Vecchio avevi ragione a dir che eri stanco,
grazie ad amici che ti han trovato,
quando oramai l’anima in cielo da un po’ era volata,
ora riposi le tue membra sotto la spoglia terra.
Nato 1915 Morto 2014
Opera scritta il 19/10/2016 - 21:34Voto: | su 8 votanti |

SILVIA OVIS
22/10/2016 - 18:24
SILVIA OVIS
22/10/2016 - 18:23
Parole che mi hanno commossa
Doveva essere una persona davvero stupenda che riposi in pace.
Hai un cuore davvero grande e umile
e questo ti fa onore.
Ti abbraccio Giancarlo ciao caro.
Maria Cimino
21/10/2016 - 00:01

margherita pisano
20/10/2016 - 19:30
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI
20/10/2016 - 18:18
andrea sergi
20/10/2016 - 13:06
Giuseppe fortunato
20/10/2016 - 11:21 bravo poeta

Salvatore Rastelli
20/10/2016 - 11:17 QUARTINE SUBLIMI. SEMPRE UN LATRARE... ESAUSTIVO.
LIETA GIORNATA AMICO.
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Rocco Michele LETTINI
20/10/2016 - 10:11 
Marilla Tramonto
20/10/2016 - 09:58 mia nonna diceva: una mamma va bene per cento figli, 100 figli nn vanno bene per una mamma
bella Poeta,
triste, ma bella

laisa azzurra
20/10/2016 - 09:27 
Paolo Mazzon
20/10/2016 - 07:37



