Ricordo una primavera macchiata d'autunno,
Quando ero solito assopirmi sulle polveri
Dei fiori intrecciati.
Ed il mio cuore d'ardesia,
Sepolto dalle nebbie d'inverni incessanti,
Pulsava d'ebbrezza fra i sentieri novelli
Tinti dai vini del purpureo marzo!
Ma di quei giorni non rimane che un filo
Che,teso,come sospiri nelle notti,
Trai i coaguli del tempo che animano i mondi,
Ammorba la terra del suo estinto cobalto.
Quando ero solito assopirmi sulle polveri
Dei fiori intrecciati.
Ed il mio cuore d'ardesia,
Sepolto dalle nebbie d'inverni incessanti,
Pulsava d'ebbrezza fra i sentieri novelli
Tinti dai vini del purpureo marzo!
Ma di quei giorni non rimane che un filo
Che,teso,come sospiri nelle notti,
Trai i coaguli del tempo che animano i mondi,
Ammorba la terra del suo estinto cobalto.
Opera scritta il 25/02/2017 - 02:32Letta n.1334 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Meravigliosa...
Tanti complimenti per aver catturato queste suggestive immagini.

Tanti complimenti per aver catturato queste suggestive immagini.

brunello pompeo
25/02/2017 - 14:01 --------------------------------------
Bella, delicata, un dipinto 

Sabry L.
25/02/2017 - 11:24 --------------------------------------
Bellissima 

laisa azzurra
25/02/2017 - 11:11 --------------------------------------
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