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genova 14 agosto 2018

Stavamo viaggiando
verso un paese lontano,
un paese dove svagarci,
staccare,
essere noi stesse.
Stavamo viaggiando
sul ponte
quel maledetto giorno
in cui crollò.
Stavamo viaggiando,
ridendo e scherzando,
quando l'asfalto
sparì
da sotto le nostre ruote.
In quel momento
ci fu il vuoto,
che durò un istante,
e poi ci fu lo schianto,
le urla delle mie amiche
si interruppero,
silenzio.
Nessuno rispondeva
alle mie grida,
alle mie suppliche
solo il silenzio.
Fra panico e terrore
il dolore non lo sentivo,
non sentivo il mio corpo a pezzi,
sentivo solo la mia voce
e il silenzio
dove dovevano esserci
le risate delle mie amiche.
Non so per quanto duro,
non ricordo
e non voglio ricordare
quei momenti,
intrappolata nella mia auto
sola
ma non.
Solo io ne uscii viva,
anche se distrutta
in troppi punti
da descrivere,
ma viva,
solo io
loro erano morte
sul colpo.



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Opera scritta il 29/09/2018 - 15:19
Da chiara munaro
Letta n.960 volte.
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Commenti


Una ferita che rimarrà sempre aperta. Bella poesia.

Antonio Girardi 30/09/2018 - 10:26

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molto ben raccontata molto dolore

gcr poeta lupo dell'amiata 29/09/2018 - 21:43

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ci si rende conto che tutto è un soffio, un volo, e tutto cambia, nulla potrà tornare come prima .
bella poesia

Carmela Ferraro 29/09/2018 - 19:06

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Momenti ed esperienze terribili, che per quanto si possa immaginare non si potrà mai capire al cento per cento, possiamo però dare a queste persone tutto il nostro cuore.

santa scardino 29/09/2018 - 18:16

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Chiara, nn è autobiografico, vero?
In ogni caso, hai ricordato un evento terribilmente evitabile.
Brava

laisa azzurra 29/09/2018 - 17:46

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Momenti indimenticabili, come lo sono le persone che ti acvpagnavano in quel viaggio.Nisogna aver coraggio ed affrontare la vita.

Teresa Peluso 29/09/2018 - 16:35

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