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Agli Albori

Come la fame che avanza
il ladro giocondo crea
una complicazione illusoria
agli occhi degli schiavi.
Nella terra dalle bocche avvelenate
e nei suoi oscuri meandri,
le grandi teste perfezionano
ciò che di oscuro c’era
agli albori dell’orologio.
Con grande e sapiente studio
imbalsameranno gli uomini
e manovreranno i carri
per attacar briga
verso i tarli.


Lotte s'innalzano
dagli specchi d'acqua,
dalle montagne grigie
il cui veleno sale deforme,
e negli alti cieli
vi è un ombra
che tutto copre.


L’inganno mangia vivi
coloro che pregano
false e illusorie verità,
come l’erba scura che cresce
dalle bocche del tempo,
anch’esse corrotte
per le lancette che non contano più
ciò che è eterno.


Per le strade solo i ciechi
derubano la natura
di tutti i suoi averi.
Ma chi ha vinto
nel suo interno
non troverà più posto
nelle prigioni del mondo.




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Opera scritta il 26/06/2014 - 19:32
Da Lorenzo Arcaleni
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