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Il guerriero della luce di Athomos.

Egli era luce nella luce di Athomos in attesa che tutto si compisse nel desegno delle Dieci Tavole...


A niente sarebbero servite le suppliche di Bestiax di Gudroion.
Egli avrebbe strisciato in quella caverna nell’eterno buio in compagnia dei suoi terribili e abominevoli peccati senza mai riuscire a varcare la soglia della luce, il guerriero a guardia della Porta Infinita lo avrebbe impedito a chiunque non fosse stato giudicato puro dal Settimo Consiglio dei Sette Guardiani di Athomos che eseguiva gli ordini del Signore Supremo Luxsescentis.
Tutti i peccatori, compreso Bestiax di Gudroion, avrebbero avuto la giusta punizione scontando la loro condanna fino alla fine dei tempi…


Xantidum, il guerriero predestinato, aveva occhi delle stelle di Bellantix e volto coperto dalla maschera luminosa della nebula Orix, il corpo era fluido magnetico luminoso delle costellazioni del quarto grado di Nortix.
La sua mente non conosceva il nulla programmato ed era in grado di percepire ogni pensiero che poteva sfiorare i suoi sensi scibili. Egli era nato nel buco nero della galassia del tempo inverso e da esso aveva generato la sua inesistenza contraria alla materia. La sua esistenza avveniva attraverso una transmutazione nella materia oscura dimensionale che annullava l’antimateria del buco nero che lo aveva generato, egli stesso era porta inconsapevole del nulla.
Per questo era stato scelto dal Consiglio dei Guardiani di Athomos come difensore della porta d’accesso al mondo perfetto della luce infinita dell’universo.
Nessuno poteva avvicinare Xantidum che, attraverso il pensiero inconsistente demolecolarizzato,
induceva i non eletti all’auto punizione nelle camere dell’ignominia eterna antistanti la porta.
Esse erano costruite dentro le grotte del Mai e chiunque vi fosse stato imprigionato dentro avrebbe patito il Pot Bar Dum dell’incoscienza cosciente punitiva che lo avrebbe torturato per sempre attraverso scariche elettromagnetiche indotte dal colpevole stesso.
Laceranti grida di aiuto percorrevano i corridoi delle grotte del Mai che guardavano da lontano la Suprema Porta protetta da Xantidum.


Nel mondo di Athomos la realtà non esisteva se non in funzione della percezione della Luce Infinita.
Il tempo aveva il solo scopo di non essere tale e la sua contezza finiva nello stesso istante in cui cominciava e gli istanti si ripetevano come in una ruota che non aveva velocità di rotazione ma solo fluttuazione nel tempo inverso.
Ogni forma ammessa all’esistenza su Athomos poteva dialogare con le coscienze dell’intero universo e aveva il compito di guidare senza apparire gli abitanti di quei pianeti che erano considerati primitivi nell’uso del Pensiero Puro.
Nessuno poteva avere cognizione né visione del mondo di Athomos in quanto ogni cosa scibile non rientrava nella percezione della Luce Infinita che poteva solo essere percepita da coloro che erano ammessi a varcare la Porta Infinita.
Una sola cosa poteva minacciare la tangibilità eterea di Athomos ed era la presenza nelle grotte del mai della Bestia di Gudroion che non sapeva di recare in sé tutto il potere del Nero Assoluto in quanto essa era stata generata nell’anti mondo di Gudroion, un sistema stellare composto da otto pianeti formati da materia oscura e dal Sole Nero di Gudroion che generava al suo interno la Luce Nera dell’anti esistenza.
Se Bestiax imprigionato nelle caverne del Mai avesse potuto percepire per un solo attimo Nero la sua potenziale forza antidimensionale avrebbe potuto bypassare la Porta Infinita sorvegliata da Xantidum che essendo stato riconvertito alla materia non potendo più percepire altro che essa sarebbe stato ingannato dalla materia oscura generata dal Sole Nero di Gudroion che governava il pensiero negletto di Bestiax.
Ma chi o cosa avrebbe potuto innescare tutta la non forza di Bestiax?



… Il guerriero Xantidum non smetteva di sorvegliare la Porta Infinita, avrebbe impedito con ogni mezzo a Bestiax di oltrepassare la soglia della grotta del Mai.
Doveva impedire che altri mondi venissero sottomessi come era successo in precedenza al pianeta Xermoticus, privato della materia che governava l'intelletto e poi scomparso nell'antro oscuro di una nebulosa vagante nello spazio senza sosta e senza meta, centrifugato e ridotto a innumerevoli atomi impazziti senza tempo, prigionieri del nulla più oscuro, in attesa di essere inglobati in involucri sperimentali senza ritorno alle origini.
Urla inascoltate si perdevano tra costellazioni inermi che continuavano a brillare impotenti, private di volontà propria…


Intanto i pianeti eseguivano gli ordini del Mondo di Athomos.
Il Supremo Consigliere dei Sette era Solem unico percettore del potere della vita per conto di Luxsescentis.
Selem, in realtà non reale, era l’unico vero padrone dell'universo, non facile penetrare le sue infuocate barriere erette a sua difesa, nemmeno colui che era superiore poteva controllarlo talmente grande era divenuto il suo potere, tanto che presto avrebbe scalzato dal trono sua Universalità il Supremo Luxsescentis, oramai consumato dalla inversione del Pensare Universale Fluente.
Solem ospitava nel suo caldo ventre senza spazio sospeso capsule contenenti nuove generazioni di esseri che presto avrebbero governato lo spazio per conto suo e tutto ciò avrebbe portato alla creazione dell’Impero di Solem che avrebbe cancellato ogni evanescenza del Mondo di Athomos.
Ma una barriera si sarebbe eretta contro l’avvento di Solem…


Bestiax giaceva nelle Grotte del Mai eppure la forza cosmica dell’Amore Generatus, descritta solo nelle Dieci Tavole dei segreti di Athomos andate perdute nello spazio inverso, stava per risorgere.
Bestiax di Gudroion era stato generato nel Sole Nero e come ogni forma di materia oscura non aveva concezione se non nella condivisione atomica con la materia stessa che l’aveva generato.


Il Sole Nero era la prima incarnazione dell’Amore Generatus, sì, era questo il segreto custodito nelle Dieci Tavole…


Nulla poteva sfuggire alla Prima Incarnazione che era essa stessa genesi e fine del tutto esistente e della rigenerazione della materia oscura che da essa aveva linfa.
Nemmeno Solem conosceva la vera natura delle origini di Athomos e queste origini riprendevano a pulsare dentro Bestiax sempre più a ogni istante non definito istante.


«Ecco la vera materia oscura che mi compone ora percepisco e non soffro più, questa è la mia natura, io appartengo al Sole Nero e sono fatto di ciò che è e di ciò che potrebbe non essere ma è, io sono figlio dell’Amore Generatus. Percepisco il cammino inverso di Solem bisogna fermarlo. Amico Xantidum percepisci il mio pensiero? Liberami dobbiamo unire le nostre forze e sopprimere Solem altrimenti nulla esisterà e esisterà solo il nulla»


Xantidum che percepiva i moti di ogni pensiero aprì gli occhi di Bellantis, la maschera luminosa della nebulosa di Orix s’accese di luce stellare galattica mai vista prima e il suo corpo magnetico cominciò a sprigionare tutta la forza del Mondo di Athomos…
I pensieri di Xantidum e quelli di Bestiax si unirono insieme sprigionando il Dum Dum Pot Far Ut Be Tot, l’unico vero pensiero Fondatore che si materializzò nella forma di Solem imprigionandolo in un cerchio di Ghiaccio Bollente che fu scaraventato nelle Discariche Dei Non Atomi delle pianure nebulose di Spartacus da dove non sarebbe più uscito.


IL mondo di Athomos era salvo e il Supremo Luxsescentis aveva rigenerato attraverso l’inondazione molecolare dell’universo del Dum Dum Pot Far Ut Be Tot tutto il suo astro vitale di intelligenza molecolare oscura e luminosa.


Bestiax e Xantidum divennero i supremi Guardiani delle porte di tutti i mondi, il Settimo Consiglio dei Sette fu sciolto e Luxsescentis guidò con il suo Pensiero Unico tutte le forme e le non forme di ogni materia esistente e inesistente per tutto il tempo del tempo che esisteva solo nella non esistenza stessa del tempo.
Scritta a quattro mani da Genoveffa Frau & Jean C.G




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Opera scritta il 26/05/2022 - 17:44
Da genoveffa genè frau
Letta n.410 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Strepitosa la descrizione del guerriero Xantidum!! A tratti par leggere in versione stellare, L'inferno" di Dante, e il Sommo, non me ne voglia, ma così, è, se mi pare!! Molto bravi, le descrizioni dei personaggi son veramente poetici!!

Anna Cenni 28/05/2022 - 16:45

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Gentilissimo Gianny Mirra, ti ringraziamo per aver letto e commentato il racconto scritto con Jean C.G.e per quanto riguarda i commenti, come hai fatto qua, trovi lo spazio sotto la tua, devi scorrere sotto i commenti iniziando dal primo! con simpatia, un saluto Genè!

genoveffa genè frau 27/05/2022 - 19:39

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Ti ringraziamo Marina per la lettura e per essere tornata a commentare il nostro racconto, con simpatia ti auguro uno splendido fine settimana, Genè

genoveffa genè frau 27/05/2022 - 19:35

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Un racconto molto intrigante che spinge ad essere letto fino in fondo. Mi piace il tuo stile e la scorrevolezza, oltre all'ingegno. Sempre bravissima. Grazie per il tuo commento alla mia. Purtroppo non trovo il modo per ringraziarvi tutti sulla mia pagina. ma dov'è che si può commentare li? Non c'è da me l'opzione commento. Boh. Ciao Genoveffa

Gianny Mirra 27/05/2022 - 16:47

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E' un genere con cui ho poca dimestichezza, ma certo voi trattate l'argomento in maniera accattivante, rendendo il racconto realistico.
Ahah Jean non preoccuparti per i refusi... io, però, lo smartphone nemmeno ce l'ho, solo un primitivo cellulare.
Genè grazie di tutto.
Ancora complimenti, bravi per il messaggio di speranza in un'epoca così buia.
Dolce notte a entrambi

Marina Assanti 26/05/2022 - 23:36

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No Jean, non licenziarlo, concedigli tempo!

genoveffa genè frau 26/05/2022 - 22:06

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Grazie Marina, io e Jean siamo entrambi appassionati di fantascienza, reale e irreale si confondono e ci affascina.
Un affettuoso saluto, Genè!

genoveffa genè frau 26/05/2022 - 22:04

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E come al solito lo smartphone va per fatti suoi... "un'epoca". Prima o poi lo licenzio

Jean C. G. 26/05/2022 - 20:11

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Correggo piccolo refuso all'inizio "disegno" e non "desegno".
Grazie Marina è un racconto fanta-surreale il cui tema è incentrato sul male convertito al bene che salva il mondo della luce, un messaggio di speranza in toni fantascientifici in un epoca non definita.

Jean C. G. 26/05/2022 - 20:09

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Sempre attratti dal concetto di tempo, non-tempo, del "reale" e del "nulla".
Molto interessante e molto ben scritto.
Complimentissimi a entrambi

Marina Assanti 26/05/2022 - 18:06

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