Ho seguito
il tessuto biancastro
delle mie cicatrici
come sentieri su una mappa,
corrugando la fronte in decine
di rughe,
ricordando le singole lacrime
argentee cadute ad ogni
battito ritmato di palpebre.
Ho indugiato a lungo
stringendo i gomiti sulle
coste
Per trattenere quel calore
che sentivo nascere in me,
così rivelatore
nel rammentarmi che posso
essere Vita.
E mi crogiolo nel fascino
di un vaso crepato
a colpi di puntello
le cui fratture
non hanno reso
né frantumi né frammenti.
il tessuto biancastro
delle mie cicatrici
come sentieri su una mappa,
corrugando la fronte in decine
di rughe,
ricordando le singole lacrime
argentee cadute ad ogni
battito ritmato di palpebre.
Ho indugiato a lungo
stringendo i gomiti sulle
coste
Per trattenere quel calore
che sentivo nascere in me,
così rivelatore
nel rammentarmi che posso
essere Vita.
E mi crogiolo nel fascino
di un vaso crepato
a colpi di puntello
le cui fratture
non hanno reso
né frantumi né frammenti.
Opera scritta il 25/05/2023 - 17:54
Letta n.360 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Ho letto adesso la tua poesia. Bellissima complimenti!
mare blu 04/06/2023 - 21:37
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Le cose che ci appartengono nascondono grandi sentimenti. Complimenti
santa scardino 27/05/2023 - 14:52
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Le cicatrici fanno male, ma se si trova qualcosa che piace davvero, possono diventare meno amare. Bellissima ed intensa, un caro saluto
MARIA ANGELA CAROSIA 26/05/2023 - 19:42
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Qualcuno disse...È da una crepa che entra la luce!! Sei sempre intenso ed è così che si va avanti. Complimenti!!
Anna Cenni 26/05/2023 - 09:18
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Interessante lirica, piaciuta e apprezzata.
Maria Luisa Bandiera 26/05/2023 - 08:33
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