Distesa, con
le mani digrignanti
annodate al ventre e
il soffitto ispessito
accollato agli occhi,
ti lapidano,
da giorni,
gli inevasi perché.
le mani digrignanti
annodate al ventre e
il soffitto ispessito
accollato agli occhi,
ti lapidano,
da giorni,
gli inevasi perché.
Eppure,
sappi che
ti affrancherai
dai riflessi aberranti
e tra gli sgombri
dei singulti repressi,
tornerai vanto
e consolazione,
sarai l'incanto
che lascia l'eco
di una risurrezione.
Opera scritta il 28/11/2025 - 19:07Da Emme Effe
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Commenti
Grazie mille Graziella, felice per il tuo apprezzamento. Un saluto e buon pomeriggio.
Emme Effe
01/12/2025 - 13:38 --------------------------------------
Trovo questa poesia molto significativa, per me dolce nella lettura. Bei versi
Graziella Silvestri
01/12/2025 - 01:17 --------------------------------------
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