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Lampadi

Quando il sole
abbandona la terra,
il gelido vento
dell'inverno piomba sul mondo
e la pallida luna
si ritira nella sua ombra
finché non rimane che
una flebile luce.
Lugubri latrati
accompagnano
il coro della notte
che marcia verso l'oblio.
Splendide vergini,
vestite di pece
e pelle lunare,
vagano nell'oscurità
con lo sguardo fermo
verso nell'infinito
e i pallidi capelli
sospesi nella nebbia,
pregando strani incantesimi
per i defunti
e la mistica signora.
Strette nelle loro mani
scettri infuocati
che risplendono
di una cupa follia
e con furia animale
annientano lo spirito umano
trascinandolo
verso una voragine infernale.
Il cielo si sta schiarendo
e il corteo delle dama spettrali
lasciano la terra
con i morti sospiri
e grida selvagge.


Lampadi: Ninfe infernali e servitrici di Ecate, divinità greco-romana degli spettri e della stregoneria, hanno il compito di accompagnare la loro signora nei suoi viaggi notturni, seguite dalle anime dei defunti e illuminate dalle luce delle loro torce che secondo le leggende avevano il potere di portare alla follia chiunque volgeva lo sguardo su di esse.



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Poesia scritta il 08/11/2015 - 01:46
Da Marta Quitadamo
Letta n.1362 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Profonda..e molto espressiva...davvero brava ciao Marta.... dolce notte.

Maria Cimino 08/11/2015 - 23:51

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ECCEZIONALE NELLA SUA ESPRESSIVITA'... IL MIO ELOGIO E LA MIA LIETA DOMENICA.

Rocco Michele LETTINI 08/11/2015 - 15:00

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