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L'impronta

Andammo ubriachi
come fila di formiche,
quando nell'abbaglio del giorno cademmo.
Fece gli occhi stordire un momento.


Quindi come falchi le nuvole sventrammo,
passammo oltre la vera muraglia,
udimmo il fiume gelido cantare
e cercammo tra stretti e remoti viottoli
sparse impronte del sole.


Ma dopo tutto riprende colore e forma,
con gli occhi tornati senza inganno capimmo.
Guardare é giá tardi,ora che la polvere ricopre l'orma.



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Poesia scritta il 03/04/2013 - 15:23
Da Giuseppe Natoli
Letta n.1202 volte.
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