Deserto il tuo guanciale
Non conto le stelle stanotte
sono stanca di sentirmi osservata
quegli occhi leggono lanima.
Chiudo spiragli di luce
fuori dalle palpebre
lascio che sappendano agli uggiosi pensieri,
parassiti che succhiano vita
in ossessivi amplessi.
Non partoriranno nel mio spazio
vagheranno nel nulla
mostrando talenti ai grigi crateri.
Nuovi universi
blaterano fuori dal coro
depositando alienanti pensieri.
Il tuo guanciale deserto
al petto stringerō,
nel conforto delloscuritā
testimone del dolore
la clessidra filtrerā il tempo.
Granelli di sabbia gratteranno orbite
nellintermittenza tra disagi miagolanti,
nude fessure sbirciano con occhi sgranati
il lento scivolar delle ore.
Nelle notti di perenne disagio
il coraggio ha radici profonde.
sono stanca di sentirmi osservata
quegli occhi leggono lanima.
Chiudo spiragli di luce
fuori dalle palpebre
lascio che sappendano agli uggiosi pensieri,
parassiti che succhiano vita
in ossessivi amplessi.
Non partoriranno nel mio spazio
vagheranno nel nulla
mostrando talenti ai grigi crateri.
Nuovi universi
blaterano fuori dal coro
depositando alienanti pensieri.
Il tuo guanciale deserto
al petto stringerō,
nel conforto delloscuritā
testimone del dolore
la clessidra filtrerā il tempo.
Granelli di sabbia gratteranno orbite
nellintermittenza tra disagi miagolanti,
nude fessure sbirciano con occhi sgranati
il lento scivolar delle ore.
Nelle notti di perenne disagio
il coraggio ha radici profonde.

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Voto: | su 8 votanti |
Commenti
Intenso sentire in questi versi che raccontano mirabilmente un intimo dolore...




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Anche se aggressiva, denota una grande malinconia. 



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Un forte dolore scorre in questi versi ben scritti che lasciano trasparire il disagio della mancanza. Complimenti!




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