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Agognati silenzi

Frastuoni assordanti
espropriano del silenzio la notte
spargendo qua e là
fiotti d’insana follia
la cui massa d’ardita insolenza
evolve e s’impila
sulla catasta dei giorni:
ricettacolo
di egocentrica modernità.


Vessato
dal frullio di corde stonate
mi pongo all’apogeo
sopra un ceppo immaginario
donde mirar oltre ogni limite
tra fonemi di soffici venti
proclivi a serbare
le foglie ingiallite d’autunno
la cui ombra indorata
propaga l’ambita quiete.



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Poesia scritta il 10/05/2024 - 09:47
Da Francesco Scolaro
Letta n.517 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Piaciuta, complimenti

Mary L 13/05/2024 - 21:42

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Mi è piaciuta molto. Complimenti di cuore

MARIA ANGELA CAROSIA 10/05/2024 - 18:41

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Degno di un Leopardi!! Complimenti.

Anna Cenni 10/05/2024 - 13:33

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