Chi sei?
e lo scialle color crema,
sono in armonia con i tuoi occhi verdi
e con gli aceri rossi
che abitano il giardino,
dove consumi i pomeriggi,
se il tempo te lo permette,
ad assaporare aria fresca.
Ti rivedo giovane,
con i capelli sciolti e senza trucco,
mentre balli, a piedi nudi,
sulle note di un tango,
tenendomi in braccio.
Sento le tue labbra morbide
che mi fanno solletico sul collo
e il tuo sorriso caldo,
pieno di teneri sguardi,
che cerco ancora di trovare,
quando spero di incontrarti.
Ti rivedo, mentre intoni melodie,
ma non riesco a capire se sei contenta,
oppure se canti,
per allontanare qualche tristezza
che ti fa stare in pena.
Chissà se e quante notti
avrai pianto di nascosto,
per qualcosa che non ti dava ascolto.
Non so nulla dei tuoi amori
che forse avrai taciuto
per qualche ragione o sospetto
che non fossero degni
di apparire tra i miei affetti.
Altre scene mute,
che non so mettere a fuoco,
mi passano in testa,
come bolidi accelerati
su discese senza freni,
mentre cerco un tuo gesto
che dichiari la mia presenza.
Ti ho portato un mazzo di peonie,
che sembrano rose, ma non hanno spine,
perchè, come questi fiori,
vorrei fossero i tuoi pensieri,
quando ci parlassi insieme.
Vorrei accarezzare
la tua treccia grigio acqua
e il tuo volto stanco.
Ti richiamo e, finalmente, giri il capo
e ti agganci al mio sguardo.
«Ciao, mamma» ti sussurro con dolcezza.
Tu mi allunghi la mano sul viso,
mi fai una carezza,
e mi chiedi: «Chi sei?»
Voto: | su 1 votanti |