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Poesia a quattro mani con mio figlio

Oggi ho scritto
la mia prima poesia su commissione.
Me l’ha chiesta, su bolletta della luce,
un pastello marrone.
“Ciao papà mio,
non è che per me puoi fare
una poesia come quelle di Gianni Rodri
che io capisco e non me la devi spiegare?”
Ho scritto Lo stegosauro e gliela ho messa
nel diario, dentro lo zaino sul pavimento.
Se vi andasse di leggerla,
costerebbe del vostro tempo un momento.
Al mio rientro a casa
nel centro del tavolino sulla losa
la diaria del committente
“L’ho capita”, e una caramella gommosa.



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Poesia scritta il 25/10/2018 - 17:41
Da Mirko D. Mastro
Letta n.1109 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Bellissima, perché comunica amore vicendevole padre/figlio.

Teresa Peluso 27/10/2018 - 08:26

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Bellissima, perché comunica amore vicendevole padre/figlio.

Teresa Peluso 27/10/2018 - 08:26

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Bellissima, perché comunica amore vicendevole padre/figlio.

Teresa Peluso 27/10/2018 - 08:26

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Bellissima

Francesco Cau 25/10/2018 - 23:29

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È tangibile
È come sfiorare il vostro amore infinito. Quella caramella gommosa è tt la
dolcezza di un padre, tutto
l'amore di un figlio
Rodari nn avrebbe saputo fare di meglio

laisa azzurra 25/10/2018 - 22:54

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Non si possono trovare le parole per tanta tenerezza... io l'avevo letta e sì leggetela perché è stupenda e merita molti commenti!

Grazia Giuliani 25/10/2018 - 18:39

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comunicare così, semplicemente e teneramente, col proprio figlio è già poesia ....una poesia dell'anima...

Adriano Martini 25/10/2018 - 18:29

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