Il logorante vapore della locomotiva avvolse l'intero macchinario. ogni singolo, minuscolo ingranaggio ne fu inquinato.
ogni gemito del mezzo cessò, era ormai senza fiato.
ogni vital funzione gradualmente, secantemente, in più sordi striduli, pian pian lascivi, finì.
ogni gemito del mezzo cessò, era ormai senza fiato.
ogni vital funzione gradualmente, secantemente, in più sordi striduli, pian pian lascivi, finì.
Un antico monumento apparve allo sguardo indifferente di quei moderni treni. Brulicanti come formiche intorno, evitanti le nubi velenose ancora fuoriuscenti da quel catorcio.
Non c'è spazio per il superfluo in un mondo moderno.
ogni ingranaggio ha un unico movimento, ognuno fa parte di un treno, non ci può essere un freno.
Ruggine, fuliggine crea quel fuoco acuoso fuoriuscente dal proprio inconscio pensoso. Cosa si trova sepolto sotto a quel guscio d'astio? Un biglietto per la prima classe d' un mondo pieno di soave buonvento su quella ferrovia Che porta sulla propria via.
Poesia scritta il 23/02/2020 - 19:56
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