RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

ILLUMINARSI D'IMPRESSIONI


“ Ma quanto ci mette ad entrare! L’acqua sta gelando ed anche i miei desideri si trasformano in cubetti di ghiaccio. Peccato che non c’e’ un po’ di Whisky con cui accompagnarli.”
Ruth si gira nella bacinella d’acqua e schiuma, si afferra la caviglia sinistra e la massaggia con la piccola spugna che fa poi risalire carezzando la pelle sulle cosce tornite.
“ Sono diventata pazza per trovare questa tinozza dell’800 al mercato dei robivecchi di Parigi.
Ho ricreato la stanza in stile rinascimentale comprese le tende a balconcino.
Anche l’acqua ho riscaldato nel coccio sul caminetto.
Forse era meglio bollirla vista che è già fredda e Trumph non entra. Adesso urlo!”
La porta si apre cigolando, Ruth si gira nella tinozza con sguardo speranzoso, Trumph entra sorridente ed inizia a svestirsi, poi è nella tinozza che abbraccia e bacia Ruth.
“Perché hai atteso così a lungo, mio caro?”
“ Volevo che l’immagine personificata del quadro di Degas prendesse forma in maniera indelebile nelle n... (continua)

paolo signorini 24/02/2015 - 21:12
commenti 2 - Numero letture:1056

Voto:
su 4 votanti


Immagina


Immaginati sola, senza nessuno intorno a te, nessun rumore, nessun colore, ma solo e solamente un silenzio profondo che sol col pensiero sprofondi insieme a lui.. nel vuoto immenso.
Gridi, urli, ma nessuno c'è, nessuno ti ascolta e nessuno ti sente.
Cominci a correre nel vuoto più assoluto, mentre il lieve vento ti accarezza o meglio sfiora il tuo viso roseo diventato ormai pallido perché hai paura..
tanta paura.... (continua)

E. M. 11/11/2014 - 17:06
commenti 9 - Numero letture:1215

Voto:
su 3 votanti


In preda al passato ...


C’era solo una sedia in mezzo a quell’ enorme stanza. Ed io seduto senza far nulla. Senza muovere un muscolo. Senza proferire parola che potesse avere un senso. Completamente nudo.
Intorno al mio collo una catena chiusa con un lucchetto, pesante e che puzzava di metallo.
Non potevo scappare da lì. Non c’era via d’uscita.
Urlavo ma nessuno sembrava sentire le mie grida che si facevano doloranti e terribilmente strazianti.
Stavo male e non c’era nessuna medicina per guarirmi.
I miei movimenti sembravano quelli delle gocce di pioggia quando cadono sull’asfalto. Gesti a scatti senza il minimo controllo.
Non possedevo più la concezione di me stesso.
Mi faceva male la testa e con le mani me la reggevo per provare a sentire meno sofferenza.
Il mio cervello chiedeva perdono incessantemente ed io pregavo perché qualcuno mi considerasse.
Non c’era nessuno. Me ne convinsi.
Ero solo in quelle quattro mura.
Ma cosa mi sta succedendo? Il mio passato torna a farmi visita, dipinge l... (continua)

FraAaron 759 19/11/2014 - 21:54
commenti 0 - Numero letture:1232

Voto:
su 3 votanti


In prigione


Troppo giovane per finire dentro quella grande e squallida prigione. Per José, essendo il primo giorno di gattabuia, prestare estrema attenzione era il minimo. Fin da subito gli venne caldamente consigliato di farsi gli affari suoi, qualora avesse notato delle armi, i cellulari e la droga che circolavano nel penitenziario, altrimenti gliela avrebbero fatta pagare a caro prezzo.
José assorbì interamente la difficile e angosciante atmosfera di quella sorta d'inferno tanto più che in tarda serata, grondante di sudore, se ne stava seduto ai piedi del letto, incapace di dormire in quanto decisamente preoccupato di quale sarebbe stato l'andazzo della mattina successiva.
Quasi in lacrime, rimuginò il suo imperdonabile "crimine" ovvero di non aver continuato gli studi, scegliendo di diventare un agente della polizia penitenziaria di Caracas, in una delle più pericolose prigioni del Venezuela.... (continua)

Giuseppe Scilipoti 22/09/2023 - 09:35
commenti 8 - Numero letture:232

Voto:
su 5 votanti


Incantevole percezione


Venezia: il mare gorgoglia sinuosamente tra le gondole parcheggiate, levigate dal sole. Il chiacchiericcio della folla amplifica il ticchettio dei passi che calpestano i ciottoli dei vicoli, i quali lastricano tutte le strade della città. Il frinire rigoglioso dei grilli prodotto da monti lontani, ritempra con una bellezza trascendentale l’intera piazza San Marco. L’eco di un antico canto di chiesa mi piomba nell’anima con delicata veemenza, provocandomi un’emozione intrica e aggraziata, che sgorga imprescindibilmente dal mio cuore scosso. Poi d’improvviso, lo sguardo intenso di una ragazza costellata da una bellezza leggiadria e radiosa, mi intorpidisce i sensi, aggrovigliandoli dentro uno spiraglio vertiginoso di stupore e meraviglia. Precipitosamente, cerco di seguire i suoi occhi, ma sono inghiotti da una leggera foschia autunnale enunciata da un crepuscolo un po’ invadente. Allora, corro, languito da una struggente voglia di scoprire, motivato da un’energia vitale che pulsa nel m... (continua)

Sergio Forfora 21/01/2018 - 15:59
commenti 3 - Numero letture:1191

Voto:
su 5 votanti





Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
commenti - Numero letture:

Voto:
su votanti


Invano


Quella sera lo chiamarono in molti, ma non venne. Lo chiamarono anche durante il pomeriggio ma meno; pensavano di poter fare da soli.
Quando scese la notte, tutti capirono che diventava difficile, poi piano piano impossibile.
Atti di volontà e improvvisazione nel giugno feroce che accalorava la terra, che non si placò neanche a sera.
Molti uomini si affannavano ma non tenevano conto di tutti i fattori che ostavano alla soluzione positiva dell’impresa.
Eroici minatori, tentativi andati a vuoto, e più diventava difficile, più si cercavano atti eroici.
Fu chiamato, ma non intervenne.
“Non nominare il nome di Dio invano”.
La notte di Vermicino lo implorammo in tanti, ma invano.... (continua)

Glauco Ballantini 05/06/2021 - 22:11
commenti 5 - Numero letture:743

Voto:
su 4 votanti


Invidia


Invidia

Quando i miei compagni di scuola marciavano con il moschetto e la divisa da balilla… li ho invidiati.
Quando due miei amici con il loro regimento andarono a far la guerra in Francia… ho continuato a invidiarli.
Quando tardarono a tornare da una guerra meno lampo del preventivato… li invidiai, un po’ meno.
Quando Luciano tornò dalla campagna greca senza una gamba… smisi d’invidiarli.
Quando Mario mi raccontò il disincanto e gli orrori dell’inutile mattanza… provando disgusto per averlo invidiato, ringraziai l’infermità che mi permise di esser spettatore degli anni ruggenti.
Ma l’invidia non può essere sconfitta, essa attende di riemergere, accucciata nei meandri oscuri dell’animo umano.

LUCIANO

Nell’estate del 1944, per mettere qualcosa in tavola ci si arrabattava, mettendo in campo le proprie abilità nel procacciarsi qualcosa di commestibile.
«Di questi tempi, darei anche l’altra gamba in cambio della tua abilità nella pesca. Qual è il tuo segreto?» mi chiese Lu... (continua)


vecchio scarpone 22/01/2019 - 09:35
commenti 0 - Numero letture:837

Voto:
su 0 votanti


Io e mio fratello.


Quattro del pomeriggio, oggi ho voglia di fare un po' di corsa fuori casa. Mio fratello si sta preparando, lui corre sempre, ha un programma da seguire, vorrebbe migliorare e magari partecipare ad un qualche evento sportivo.
Lo chiamo prima che esca
"Marco vengo anche io con te oggi"
"Davvero?? Bene!!"
Lui è sempre contento di allenarsi in compagnia, soprattutto quando ci sono io.
Finisco di allacciarmi le scarpe ed usciamo, come sempre cronometro alla mano.
"Dove andiamo?" Chiedo anche se conosco bene la risposta.
"In quel percorso li dopo la scuola, dove non passano mai auto o qualsiasi mezzo di trasporto"
"Va bene"
Facciamo un po' di corsa lenta, per riscaldarci prima di arrivare lì, in quello che non è un vero è proprio percorso ma bensì un vicolo a senso unico poco navigato.
Siamo arrivati.
"Che tipo di allenamento farai?"
Chiedo nella speranza di cercare di seguirlo con lui anche se so benissimo che non regge... (continua)

Francesco Solimene 01/03/2017 - 16:08
commenti 7 - Numero letture:1343

Voto:
su 6 votanti


IO PRESENZA TU ASSENZA


Quell'odore di caffè appena fatto dalla caffettiera che si spargeva per tutta casa era cosi' buono e inebriante che era diventato ormai la sua sveglia giornaliera.
Essendo la piu piccola di due sorelle una volta cresciute diventando grandi si erano trasferite insieme in un appartamento appena fuori dal centro di città erano non solo sorelle ma migliore amiche,facevano tutto insieme anche se così diverse caratterialmente e per lei ogni giorno era felicità era rimasta la piu coccolata anche se caratterialmente non era certo un dolcissimo fiorellino delicato bensi' una splendida rosa contornata di spine così fini e allo stesso tempo così pungenti che non ci pensava due volte a utilizzarle se sentiva la necessità di difendersi.
Teresa bellezza semplice ad acqua e sapone giovane studentessa universitaria di ventuno anni al secondo anno di medicina,tutti le volevano bene ai ragazzi faceva girar la testa con poco anche non volendo perché aveva ben altro in testa:la tranquillità nello star c... (continua)

Cristina Del perugia 02/04/2017 - 15:05
commenti 4 - Numero letture:1095

Voto:
su 2 votanti



[ Pag.1 ][ Pag.2 ][ Pag.3 ][ Pag.4 ][ Pag.5 ][ Pag.6 ][ Pag.7 ][ Pag.8 ][ Pag.9 ][ Pag.10 ][ Pag.11 ][ Pag.12][ Pag.13 ][ Pag.14 ][ Pag.15 ][ Pag.16 ][ Pag.17 ][ Pag.18 ][ Pag.19 ][ Pag.20 ][ Pag.21 ][ Pag.22 ][ Pag.23 ][ Pag.24 ]

 
     


- oggiscrivo.it - Copyright 2009 - 2024 - Tutti i diritti sono riservati - Webmaster Mauro -