RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Pecchio nasce d'inverno


Pecchio nasce d'inverno.
Nasce alla fine dell'inverno, ma non è l'inferno.
La neve l'avvilisce: solo quella.
Lo costringe a restarsene a casa: distante dalle sue amicizie.
Prende le ferie alla fine dell'autunno, di Novembre.
Rientra all'inizio di Gennaio: all'inizio dell'anno.
Spera, in questo modo, che sia finito il tempo della neve, ma resta, spesso, deluso perché la neve inizia a cadere, a scendere, frequentemente, di Gennaio.
E' costretto, perciò, a prolungare le sue ferie.
Pecchio pensa:"Se la neve, cadendo, si facesse male, forse, deciderebbe di smettere di cadere e la pioggia deciderebbe, forse, d'imitarla!"
Ma la neve e la pioggia continuano a comportarsi a modo loro.... (continua)

Luca Lapi 06/07/2015 - 14:43
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Pecchio non è dispiaciuto


Pecchio non è dispiaciuto di essere "single".
Non è in cerca di un'"anima gemella".
Non pensa di averla trovata.
Non cerca che amiche (ma anche amici) disponibili all'ascolto ed al dialogo così come lo era "Il Suo Più Grande Amico".
Pecchio non si preoccupa per alcune sue periodiche crisi di fede.
Sa che la cosa più importante non è compiere sforzi per credere in Dio Padre, ma, al contrario, acquisire la consapevolezza che sia Dio Padre, invece, a credere in noi e trovare in questa consapevolezza il nostro riposo.
E' vero che, un giorno, Dio si pentì di avere creato l'uomo, ma si trattò di un momento e, poi, cambiò idea.
Le parole del Salmo 26 (27) o 27 (26) (a seconda dell'edizione della Bibblia che si possiede) torneranno a dargli la carica ed è convinto, anzi, che lo stiano già facendo in questo momento.
Il disegno della sua vita lo stanno colorando entrambi (pecchio e Dio Padre), in questo momento e, un g... (continua)

Luca Lapi 08/07/2015 - 14:48
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Pecchio non può fare a meno


Pecchio non può fare a meno, ogni giorno, di domandarsi chi abbia visto i suoi amici di un tempo che, oggi, purtroppo, sente di non avere più.
Non ha più i suoi compagni di classe e di scuola la cui amicizia nei suoi riguardi è rimasta circoscritta, sempre, tra le quattro mura reali degli edifici scolastici e tra le quattro mura virtuali dell'orario scolastico e dei tredici anni in cui codesto si è dipanato.
Non ha più, inoltre, alcuni compagni di classe poiché, nel frattempo, purtroppo, sono defunti.
Non ha più alcuni amici poiché, nel frattempo, sono andati a vivere altrove.
Non ha più alcuni amici la cui amicizia nei suoi riguardi e rimasta circoscritta, sempre, tra le quattro mura della chiesa-edificio, dove ha partecipato, insieme a loro, alle varie attività parrocchiali (Catechismo ai bambini ed ai ragazzi, riunioni coi suoi colleghi Ministri Straordinari dell'Eucaristia, coi suoi colleghi Catechisti e coi suoi colleghi del Consiglio Pastorale Parrocchiale... (continua)

Luca Lapi 10/07/2015 - 14:57
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Pecchio scalda la sua seggiola


Pecchio scalda la sua seggiola, ma non per cederla o restituirla, sa che continuerà a starci seduto: la scalda, da anni, al punto che è diventata elettrica.
Vorrebbe pensarla come un'esperienza elettrizzante, ma gli resta difficile.
Non è la sua condanna a morte, ma a vita, il suo ergastolo, non dietro a sbarre, benché pensi che qualcuno gliele innalzi attorno, per isolarlo.
Pare il suo confino, la sua isola: che c'è, ma tanti fingono di non vedere, di non trovare sulla carta, non la cercano.
Chi la vede, chi riesce a trovarla, sostiene, mentendo, di non sapere nuotare e, così, di non potere raggiungerla.
Pecchio è isolato: è, prorio, il caso di dirlo, ma non si è isolato.
Chi lo conosce sa dove cercarlo e trovarlo, vive ad un isolato da lui, nel continente, ma soffre d'incontinenza e si giustifica, così, con Pecchio di non potere venire da lui.
Pecchio scalda la seggiola: ne scalda un'altra, ma lo fanno tutti, come Pecchio, prima o poi, più vo... (continua)

Luca Lapi 13/07/2015 - 14:44
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Pecchio scrive


Opera non ancora approvata!

Luca Lapi 15/07/2015 - 14:26
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Pecchio scrive una lettera


Pecchio scrive una lettera.
Scrive una lettera, con la speranza che non resti lettera morta.
Scrive una consonante, con la speranza che la vita di chi la riceve sia più sonora e meno rumorosa.
Scrive una consonante, con la speranza che sia consona alle aspettative del destinatario.
Scrive una vocale per aiutare ciascuno, anche se stesso, a scoprire la sua vocazione, a rispondere, a restarle fedele.
Scrive una vocale per dare voce in capitolo a chi non ce l'ha, a chi ha capitolato.
Scrive una vocale, pur sapendo che il destinatario possa rispondere:"Che me ne cale?!!!"
Scrive una lettera, pur sapendo che il suo destino possa essere di finire nel cestino.
Scrive la lettera H a chi non ha capito ed aspira a capire.
La scrive e pensa:"Una lettera, forse, muta, in positivo, il destino di chi la spedisce, di chi la riceve!!!"... (continua)

Luca Lapi 16/07/2015 - 14:40
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Per un semplice filo d’erba


Una bella mattina, la piccola Maria, in compagnia della sua inseparabile pupattola, la troviamo intenta a osservare, nell’aiuola della villetta di famiglia piccoli animaletti, formiche e insetti vari, che camminavano per terra e poi, altri minuscoli vermiciattoli che strisciano intenti nel loro gran da fare.

A un tratto, fu affascinata da qualcosa per lei davvero strana e incredibile.

Chiamò a gran voce suo fratello Vincenzo:

- Vieni a vedere Vincè!
C’è una bellissima sorpresa in mezzo al prato.
Proprio su una pietra.
Davvero!
Non mento!
Viene a costatare di persona!
Seguimi e ti mostrerò ciò che ho visto.
Non avrei mai immaginato che qualcosa del genere potesse nascere da un’arida pietra.
Eppure è proprio vero!
È la verità.
È spuntato un filo verde.
Non il solito che si vede tra i campi, tra le aiuole.
Questo è speciale perché è di un colore intenso particolare.

- Marì!
Proprio adesso … che mi stavo concentrando a studiare?
Quando mai sono stato preso dall... (continua)


Vincenzo Scuderi 21/09/2017 - 09:13
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Pinocchio ha la bua


Pinocchio sentiva del male al naso. Aveva annusato troppo?
Piangeva triste e solitario, quando Mastro Geppetto se ne accorse:
- Che ha il mio piccino?
- Sigh sigh … babbino ho tanta bua al nasino!
- Codesta cosa non mi piace. Fammi un po’ vedere.
Mastro Geppetto si mise a ispezionare il naso del suo figliolo.
- A volte non so se sei più bugiardo o più grullo. Non vedo niente qui, nessun segno. Come mai ti duole?
- Forse sono le bugie a ingrossarmi i turbinati. Fatico a respirare!
- Delle tue bugie sanno tutti. Dei turbinati no. E il naso è uguale a prima.
- La fatina mi ha detto che più di così non può allungarsi.
Mastro Geppetto si dette una grattatina al capo. Era perplesso.
- Però ti fa ancora male.
- Sì perché visto che non può più crescere … la fatina mi punisce facendomi sentire la bua.
- Allora devi aver combinato qualcosa che in qualche modo l’ha offesa!
- Niente babbino. So che a un certo punto si è arrabbiata.
- A un certo punto di quale punto? Raccontami ... (continua)

Ida Falconeri 11/03/2020 - 09:12
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Quel volatile


Cammino in una via cittadina. Ad un tratto vengo attratto da una finestra di un fabbricato. Do uno sguardo nell'interno. Vedo una piccola gabbia appesa al tetto della camera tramite una catenella e dentro un volatile. Distinguo una capinera. Mi incuriosisce il suo svolazzare, come dire:
“Signore, si fermi, ho da dirle qualcosa!”
Mi fermo e fisso il volatile, e con gesti da non udenti dico:
“Cosa vuoi tu da me?”
A questo punto il pennuto con voce un po’ alta esclama:
“Non gesticoli e faccia qualcosa per tirarmi fuori da questa gabbia!”
“Un favore si chiede con creanza e non con maldicenza, dico bene?”
“O Signore, mi perdoni! Le vostre usanze a noi volatili non sono conosciute. Noi siamo esseri liberi come l'altissimo ci ha creato, senza colpa. Perché imprigionate l'innocenza? La vera ragione e al quanto all'opposto.”
“Ebbene, io conosco un detto. Se funziona sarai libera. Stai ben a sentire: Abracadabra, Aladino dell'Arabia, clemenza chiedo, apri la porticina della gabbia!... (continua)

Salvatore Rastelli 04/06/2017 - 18:38
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