Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
DIARIO DI BARBARA terza pagina DIARIO DI BARBARA (terza pagina)
La lettera. Caro Diario... Lylas Lena 21/06/2016 - 10:59 commenti 2 - Numero letture:1011
Dieci minuti al giorno Tutti i giorni, tranne il Giovedì, Sara entra nell'ufficio della caposala, sono le 16 in punto e si siede alla grande scrivania, alle spalle un pannello pieno di led colorati, che riconducono alle stanze dei pazienti, poggia i piedi sulla scrivania e reclina la testa all'indietro chiudendo gli occhi, 10 minuti per lasciarsi alle spalle flebo, cateteri e pazienti in lungodegenza, solo dieci minuti di assoluto silenzio per poi tornare alla vita.
Sono le 16 in punto, Marco guarda fuori dalla finestra come tutti i giorni tranne il Giovedì, aspetta che la sua Infermiera si segga alla grande scrivania, sono i 10 minuti che tutti i giorni aspetta, ed a cui non rinuncerebbe mai per nulla al mondo. Appoggia il mento sul tavolo scostando il bicchiere con le penne, in quei 10 minuti tutto si ferma, e non gli serve altro che contemplare, non conosce nemmeno il suo nome, certo è che avrebbe potuto incontrarla, sarebbe bastato aspettarla all'uscita dell'ospedale, magari seguirla, cercare di parla... (continua) FABIO QUERO 12/10/2017 - 14:28 commenti 3 - Numero letture:1078
dietro le quinte Era stata bella un tempo.
Temperamento altero e fisico aggraziato,sembrava camminare sull'acqua, quando si muoveva.Era una deformazione professionale, ma non sapeva avanzare, senza poggiare a terra per prima la punta del piede... perciò sembrava che il suo andamento fosse una danza. Il capo eretto, il collo teso, sembrava un cigno fuoriuscito dal lago, per distribuire la sua grazia tutt'intorno. Era stata anche brava, un tempo. Certo, le sarebbe piaciuto avere la professionalità di Liliana Così, Carla Fracci...Ma che pensare? Era solo una brava ballerina, conosciuta nei teatri di Lecce, Bari, Taranto... No, non era mai uscita fuori dalla sua Puglia... Eppure aveva la stoffa per sfondare, ma avrebbe dovuto piegarsi a compromessi, che rifiutava... La danza era la sua passione e il teatro la sua malattia! Le piaceva il clima d'attesa, l'emozione per una prima, il brusio del pubblico...le piacevano le ovazioni a spettacolo terminato... Tutto questo costituiva la sua vita, che scorr... (continua) Teresa Peluso 28/01/2017 - 16:29 commenti 7 - Numero letture:1233
Diletto Antico Destino Nelle intime roventi spirali
di lingue infuocate che avviluppano il cuore non straniero ai suoi effluvi, una accattivante tormenta, arteficia alle mie estremità passi di cadenza al ritmo d'amore nei travolgenti abissi dianzi inesplorati. Come errante angelo tra sfere di cieli in ascesa, volo, verso questa antica inclinazione, che battere il cuor mi fa, e come torrenziale pioggia, mi scaglia, mille volte ancor come anatema sugli scogli della mia ostinazione, che ancor morir mi fa! Il viso mio disorientato, si perde, nei tuoi bagliori, rivelando l'anima, spoglia a festa e mestizia! Oh mio destino, diletto amor mio, tu, fulgida pura ispirazione, non vi è alcuna spiegazione nel dedalo intricato e travolgente dei nostri palpiti in pensieri ondeggianti sulle corde dei nostri sentimenti, è solo l'amore che ci investe, senza posa che li arresti! Placa ora le mie chimere o mio tutto, o non sopravviverò, son come un viaggio nell'a... (continua) Laura Lapietra 01/03/2024 - 22:19 commenti 0 - Numero letture:94
Dimenticare. -Sa una cosa?
-Cosa? -Io ogni tanto ci ripenso. Ci ripenso a lei. E alla fine giungo alla conclusione che l'ho dimenticata. Nel senso che ho dimenticato quasi tutto di lei. Non ricordo più di che colore ha gli occhi; com'era il suo seno; che sapore avessero le sue labbra; cosa sentivo quando ci abbracciavamo nudi nel letto dopo aver fatto l'amore. È come se avessi di lei una figura sfumata, quasi una sagoma. Una figura che riesco a vedere solo da lontano ma che poi, a voler ingrandire la sua figura, diviene sfumata e i contorni diventano imprecisi. E mi accorgo che non solo ho dimenticato il suo corpo, ma anche la sua persona. Non ricordo più, cioè, che cosa amava leggere; qual era il suo cibo preferito; qual era la sua canzone preferita; se amava la pioggia; se preferiva il mare o la montagna. Non ricordo più nulla di quella persona. È come se avessi messo quella persona in un luogo della mia mente remoto e dimenticato. È come se l'avessi messa in quel posto e poi avessi spento ... (continua) Andrea Motta 26/03/2018 - 19:48 commenti 0 - Numero letture:921
Dimmi se... E dimmi se guardando il cielo mi pensi.
E dimmi se guardando il mare mi vedi. E dimmi che quando cammini per strada da solo ti manco. Guardami e dimmi che mi ami. E promettimi che resterai, che ci sarai e che non scapperai anche se le cose si complicano anche se io mi arrendo, anche se io scappo. Non lasciarmi andare, non lasciarmi la mano mai. Sei parte di me, l'esatta metà.
Sabrina C. 28/12/2017 - 00:48 commenti 5 - Numero letture:968
Dirsi Addio di Luigi Pirera Dirsi Addio
Un incontro nella notte di sofferte speranze cela i nostri sguardi sulla strada senza ombre. Sei bellissima come non ti ho vista mai Vorrei avere un sentimento nuovo da offrirti per questo momento d’amore ,ed avere ancora il coraggio di saperti perdere. Non c’e’ la complicita’ del cuore e delle nostre intese, non c’e’ quel brivido d’amore che ci sorregge. C’e’ un abbraccio ancora piu’ profondo, ancora piu’ vero nelle nostre ansie, e l’addio ci separa attraverso le tue carezze e la mia paura di perderti per sempre. L’Addio echeggia note d’amore , mi accarezza e mi riscalda in questa notte fredda , e tu sei sempre piu’ bella. Sento il passo tuo che si avvicina ed il vento che soffia leggero , ma non posso e non voglio restare piu’ nel tuo cuore se l’amore non riesce piu’ a viverci dentro. L’Addio diventa ora un punto luminoso che somiglia ad una piccola stella, ed ora lascia che io ti sia ancora un po' accanto, fin quando l’ultima nota che alegg... (continua) luigi Pirera 06/10/2015 - 14:14 commenti 2 - Numero letture:1065
DIVERSI INSIEME E’ primavera; uno stormo di rondini è giunto a destinazione dopo il lungo volo migratorio. Alan, usignolo dal piumaggio sfavillante, sta ammirando incantato una splendida femmina che si appresta a prepararsi un nido. Sempre più estasiato dalla sua bellezza e dalla sua eleganza, Alan decide di richiamare l'attenzione del volatile migratore con il suo canto melodioso; questo sortisce subito l’effetto sperato: interrompendo il suo lavoro, la rondine spicca il volo e va a posarsi sul ramo accanto ad Alan. “Sono Adele, lieta di conoscerti" si presenta la femmina. “Alan" risponde l'usignolo in modo imbarazzato; “Ho il nido qua vicino" continua poi prendendo coraggio. La rondine, notando i vivaci e splendidi colori delle piume del grazioso Alan, gli chiede dove esattamente si trovi il suo nido e, successivamente, con velocità incredibile, ne predispone uno accanto. Tra i due nasce un bel rapporto di vicinanza ed affetto: Alan e Adele trascorrono le calde giornate insieme, non ... (continua)
MARCO CSPT MARTELLI CSPT 28/09/2021 - 14:46 commenti 0 - Numero letture:398
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
DOMENICA POMERIGGIO Dalla finestra non si vedeva che un insieme disordinato di vecchie casupole, caratteristiche del posto, e poco più oltre si intravedevano le macchie verdi degli alberi, e semi nascosti facevano capolino la Chiesa e il convento. Sullo sfondo come un grosso mostro di cemento grigio, l'ospedale nuovo si stagliava all'orizzonte catalizzando l'attenzione e bloccando la visuale. Allo sguardo non era consentito spingersi oltre, ma ci si poteva ben immaginare cosa si celasse dietro quell'apparente barriera: altre case, altri palazzi.
Era una domenica pomeriggio calda e allegra, il vento soffiava leggero, e nel cielo, terso e libero si stagliavano le macchie scure delle rondini che si rincorrevano disegnando sagome e forme. Il canto di grilli e cicale, ad un tempo irritante e melodioso, riempiva l'aria, e di tanto in tanto il verso di una civetta si intrometteva ed insinuava in quello strano concerto, interrotto solo dal passaggio di qualche auto che partiva o che tornava. Ogni tanto i suoi oc... (continua) Marirosa Tomaselli 28/06/2016 - 12:58 commenti 4 - Numero letture:1040
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