Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
La mia battaglia contro i numeri - racconto di un pianto isterico 29/01 18:18
Ho sentito i miei genitori parlare dei miei problemi con il cibo, come se non avessi un paio di orecchie, o un cervello per capire che si stavano riferendo a me. Mi sono sentita mortificata e pietrificata. Non sapevo come reagire, non mi veniva neanche da piangere. Volevo solo vomitare, ma forse era per le cose che mi ero ingurgitata per "merenda". Sono rientrata in camera e le lacrime sono iniziate a scendere, e come mi capita un po' con tutto non riuscivo a fermarmi. Ho avuto altri episodi del genere, specialmente quando sono fisicamente sola. Sapevo bene quale sarebbero stati i passi successivi: i singhiozzi, il respiro corto, l'affanno, la testa che gira, la sensazione di soffocare o annegare dalle lacrime; Capita che io gridi, ma non sempre esce un suono, io non lo sento e ancora non riesco a fermarmi. Mi bruciano gli occhi e mi sente la gola. Mi distendo sul pavimento gelido, con me solo il cane. Sembra triste vero? Ma non è la parte peggiore. Il senso di s... (continua) Diana Meraki 29/01/2020 - 20:02 commenti 4 - Numero letture:709
La mia colazione «Chi mangia sano, trova la natura» recita un famoso spot che condivido pienamente, soprattutto in riguardo la colazione in quanto risulta il pasto più importante della giornata.
Ma in cosa consiste la colazione scilipotiana? È giusto anticipare che non serve sfoggio di grande tecnica per prepararla e la cui ricetta non è reperibile in nessun libro, rivista, programma TV. Idem su YouTube e Instagram. Bene, direi di andare al sodo. Oh, è solo un'espressione, visto che l'uovo non occorre. Allora, ogni buon mattino piglio una tazzona vuota e la riempio d'acqua frizzante che scorre dal mio essere. Dopodiché aggiungo mezzo litro di succo di speranza, giro con un cucchiaio fino a quando il liquido non diventa verde, per poi spargere della grinta, seguito da un filo di humour e da un mestolino di dolcezza. Confesso, però, che qualche volta tale colazione non è sufficiente. E, ahimè, ciò comporta a cedere alla tentazione di sgranocchiare snack di incazzature, afflizioni, sgomenti, paranoie... (continua) Giuseppe Scilipoti 29/12/2021 - 09:44 commenti 19 - Numero letture:638
La mia favola Una notte in quell lontano Est oriente, dove il sole sorge e annidano le rondini. Dopo una brutta tempesta con lampi e tuoni, la mattina seguente splendette il sole.
Sotto un cielo limpido, azzurro un airone sorvolò il tetto di un vecchio casolare. Nella grondaia attesero rondini e farfalle e dopo aver bene perlustrato, l’airone depositò sopra il tetto un cestino di paglia. Su questo fra morbide piume nacqui io, cullato sotto le ali di questi meravigliosi volatili, in un piumaggio candido e morbido, fra garriti e nenie di un tempo. Passarono alcune lune e nelle prime calende dell’anno come un frutto maturo caduto dal proprio ramo la terra mi accolse. Incominciarono i miei primi passi di un lungo cammino. Lasciando dietro me quel Est oriente, camminai verso un incognito tramonto, con quel zinzilulare delle rondini che davano l'Addio a un grigio piumaggio di un tempo Salvatore Rastelli 02/09/2018 - 18:53 commenti 6 - Numero letture:920
La mia odissea Una notte sognavo di attraversare lo Stretto di Messina. Ad un tratto non so come mi trovai su in Aspromonte al cospetto d'un tizio, che disse: “Virgilio il mio nome” ed io risposi: “Per qual cagione qui mi trovo?”
“Seguimi e vedrai.” Scendemmo di quel monte a valle, vidi Scilla, Cariddi, Lucifero e l’inferno. Virgilio disse: “Ecco, questo è Caronte il tuo barcaiolo. Ti condurrà attraverso le calle di questa verace odissea.” “Oddio!” esclamai con voce altissima, “che forse son defunto, la mia anima all’inferno?” Ma all’istante udii un rumore tellurico alla mia porta. “Ecco”, io pensai “sarà Dante.” “O maestro, che succede?” “No, sono io, il tuo vicino!” In quell’istante senza perdere tempo, in un bagno di sudore mi svegliai tutto tremante.... (continua) Salvatore Rastelli 16/02/2018 - 19:45 commenti 2 - Numero letture:979
La minestra «Ah, alla buonora!» bofonchiò infuriata la madre al discolo Luca. Quest’ultimo si limitò soltanto ad asciugarsi la fronte e il collo con due tovaglioli di carta, per poi appallottolarli e lanciarli dentro il cestino della spazzatura. Avrebbe desiderato rimanere ancora fuori a giocare con i suoi amici e di conseguenza moriva dalla voglia di ritornare a calciare l’amato pallone.
«Stai sperperando tutta l’estate assieme a quei cinque scapestrati. E per oggi non esci più di casa, sappilo.» Il ragazzino fece spallucce e si ritenne pronto per pranzare. «Vai in bagno e sciacquati il viso e le mani, non è igienico sedersi a tavola così… come uno Zulu!» lo rimproverò la donna, scuotendo la testa con aria di disapprovazione. Luca da sempre insofferente alle regole e ai predicozzi della madre, si sedette con nonchalance. Sulla tavola apparecchiata trovò un piatto coperto da un altro piatto, un cucchiaio, una salvietta, una michetta, un bicchiere e una bottiglietta d’acqua. Aveva appena solle... (continua) Giuseppe Scilipoti 05/12/2016 - 12:49 commenti 12 - Numero letture:1199
La nascita di Giulia Giulia faceva l'amore pensando sempre alla sua carne, il fremito che la possedeva quando lui la toccava... a questo punto emerge un dubbio, non sono uno scrittore, mi mancano le idee, la fantasia, e il racconto si sgonfia come un sacchetto di plastica o un materassino gonfiabile.
Vincent Corbo 29/06/2016 - 07:34 commenti 6 - Numero letture:1062
La pazza Agata fissò attentamente la stramba figura femminile che le si parò davanti, chiedendosi da dove fosse sbucata. Magra da far paura, lo sguardo spento, la carnagione pallida e i biondi capelli crespi.
«Sicuramente sei scappata da un manicomio!» esclamò Agata sogghignando e indietreggiando nervosamente di diversi metri. La squilibrata retrocedette, come a volersi prendere gioco di lei. «Chi ti ha lasciato entrare?» continuò Agata, mostrando i primi segni di ostilità. «Pazzesco, una pazza in casa mia. Cose da pazzi!» La mentecatta assunse un'aria inquietante, per di più muovendo le labbra senza parlare. «Qual è il tuo problema?» sbraitò Agata gesticolando per rendersi minacciosa. L'alienata non si lasciò impressionare, oltre a ciò con sincronismo perfetto riusciva a imitare le gestualità della ragazza. «Puttana schifosa, non ti permetto di scimmiottare! Ti spacco la faccia!» Agata decise di passare all'azione avventandosi verso la matta per colpirla con un cazzotto, quest'ulti... (continua) Giuseppe Scilipoti 02/12/2021 - 11:56 commenti 10 - Numero letture:523
La pena di morte A Borumbia, un immaginario stato del Sud America, vigeva la pena capitale, una sanzione penale che dopo tanti decenni, grazie ad un prigioniero, andò in disuso sul finire degli anni novanta.
L’ordinamento giuridico prevedeva che i condannati venissero impiccati, non prima di veloci processi mirati a risolvere in maniera sbrigativa l’eliminazione fisica di coloro che si erano macchiati di reati troppo gravi nonché imperdonabili (il 90 % dei casi riguardavano gli omicidi), un male che andava necessariamente estirpato e con l’obbiettivo primario di rendere più sicura la società. L’ergastolo non esisteva, il periodo massimo di detenzione era vent’anni per i reati di medio alta gravità. Questa piccola nazione di circa un milione di abitanti, oltre a rappresentare un caso esclusivo per il Continente, le esecuzioni venivano applicate costantemente e con una media di 10 impiccati alla settimana, in quanto i crimini erano abbastanza diffusi. Caratteristica degna di nota dell’esecuzioni fu ch... (continua) Giuseppe Scilipoti 03/01/2017 - 11:09 commenti 5 - Numero letture:1082
La pentola di fagioli LA PENTOLA DI FAGIOLI
In una bella mattina assolata di metà inverno, un vecchio cuoco di nome Serafino, si preparava a mettere in pentola quello che in quel periodo gli aveva ordinato di cucinare la giunta del suo piccolo paesello di un pugno di abitanti in occasione della grande festa del paese che si sarebbe tenuta il giorno successivo. Si conoscevano tutti nella piccola comunità e la capacità di Serafino nella cucina era rinomata in tutto il paesello ed oltre ancora …. Cominciò Serafino con la ricerca accurata di tutti gli ingredienti per quel piatto che andava a cucinare, già qualcosa l’aveva preparata il giorno precedente mettendo ben bene a bagno i fagioli borlotti perché necessitavano di essere ammorbiditi. Ora si apprestava a continuare il lavoro iniziato per il fatto che per questa ricetta era necessaria una lunga preparazione ed un’altrettanto lunga lenta cottura. Preparò due pentole, una molto grande per la maggioranza delle persone, quindi dopo aver fatto imbion... (continua) Maria Luisa Bandiera 18/01/2021 - 08:10 commenti 7 - Numero letture:632
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
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