RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Ho imparato a volare


Non è il peso degli anni a tenermi chinato non sono i ricordi sepolti a scurire il mio viso
Sussurrami dolci parole ora che si avvicina il tramonto
amami adesso prima che la notte porti via la sera.
L'orologio appeso alla parete sembrava segnare sempre la stessa ora, l'odore di pulito pesava sulla mia testa quanto i pensieri che la riempivano. Cercai di concentrarmi sul bel cielo azzurro che si stagliava al di là della finestra e per un momento ripensai a quando bambino credevo che un giorno avrei imparato a volare, a quando correvo lungo la strada di casa e poi provavo a spiccare un balzo per alzarmi in volo, potevo sentire la sensazione di delusione per non essere riuscito a staccarmi da terra e la convinzione che prima o poi ci sarei riuscito. In quel momento avrei voluto tenere con me solo quei ricordi e cancellare una vita di duro lavoro e tanti sacrifici per poi arrivare qui.
"Eccomi sono qui, bevi un po' d'acqua" mia moglie negli ultimi tempi sembrava più premuros... (continua)

Cristiano Pili 27/09/2019 - 00:31
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Homo faber fortunae suae.


Buio. Immensamente buio.
Freddo. Immensamente freddo.
In fondo alla strada un lampione.
La sua lanterna oscilla sospinta dal vento leggero, emanando una fioca luce.
Profumo. Profumo di pioggia.
Lei adora quell’odore.
Tic, tac. Tic, tac.
Silenzio. Interrotto.
Il tamburellare leggero delle gocce d’acqua che si posano per terra.
Tic, tac. Tic, tac.
Più intenso, più frequente.
Tic, tac. Tic, tac.
Ascolta.
Tic, tac. Tic, tac.
Non riesce a distogliere lo sguardo da lì. La testa appoggiata al battente della finestra, le gambe incrociate sul davanzale che sorregge il suo corpo. Una mano fra i capelli, l'altra serrata in un pugno.
Tic, tac. Tic, tac.
Osserva.
Cadono sui vetri, spaesate, fendendosi e scivolando giù, quelle piccole molecole, distrutte dall'urto.
Due strade, due alternative, due possibilità.
Tic, tac. Tic, tac.
Nessuno che cammina, nessuno che si agita.
E' sola, dentro e fuori.

Respiro irregolare, sguardo vacuo.
Qualcosa la opprime. Qualcosa la soffoca.
H... (continua)


Federica Petruzzellis 01/04/2015 - 01:20
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL BACIO


Non sono folle, il mio amore è folle.
Non sono pazza, sono pazzamente innamorata.
Per un padre di sangue nobile avere una sola figlia femmina è una disgrazia. Mia madre morì quando avevo 5 anni; di lei ricordo i baci le carezze l’affetto che mi diede, ma in particolare una frase, me la ripeteva spesso: “vai dove ti porta il cuore! Lui è l’unico che sa veramente cosa vuoi!”. Ne feci lo scopo della mi esistenza.
Cominciò tutto per caso, in una di quelle vie affollate in centro a Parigi, la città dell’amore. Ero scappata di casa per l’ennesima volta; quella non era casa mia, era la mia prigione, la causa delle mie sofferenze e dei miei incubi, ancora adesso a ripensarci mi vengono le lacrime agli occhi. Ero intenzionata a non rientrarci mai più. Solo con la forza e contro la mia volontà sarebbero riusciti a farmi varcare la soglia di quella villa di periferia.
Stavo camminando velocemente e con molto nervosismo, se mi avessero trovato anche questa volta la mia vita sarebbe finita. Mio... (continua)

Sara Toffaldano 30/07/2015 - 00:19
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IL CAPRO ESPIATORIO di Enio2


Da una leggenda bibbica è notorio
che un capro nero è simbolo di iella.
Se ci rifletto un po' sulla storiella
del capro nero, il capro espiatorio

mi accorgo che da quel tempo lontano
-e voglio dirlo forte o brava gente-
non mi pare che sia cambiato niente
da quel concetto dell'essere umano.

Umano? Fo per dire, ancora adesso
il bianco "l'uomo eletto?) sottomette
le razze nere che non son protette
da leggi che le ha fatte qualche fesso.

Questi neri che arrivano in barconi
stracarichi "pagando" questa gita
con la speranza di una nuova vita
noi li accogliamo perché siamo... "buoni ?"

Spesso succede ahimé, qualche naufragio
c'è un basines che per mero interesse
-per schiavizzarli, queste le premesse-
si precipitano tosto al salvataggio.

Per farli vivere sopra gli allori
li portano al lavoro di campagna
dieci ore al giorno. E, chi ci va guadagna
tre euro al di a coglier pomodori.

E tutto il resto, che non ha un lavoro
è costretto... (continua)


enio2 orsuni 14/12/2017 - 10:37
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Il Caso di Gianni Issi


Giovanni, per tutti Gianni, era un tranquillo ragazzo della provincia di Cagliari.
Non aveva nulla di particolare.
Un diploma di perito, una famiglia che gli voleva bene, un fratello più piccolo, un cagnetto.
Aveva accettato un incarico a tempo determinato come infermiere, perché, tra le altre cose, aveva anche la laurea in infermieristica, in un ospedale del nord.
Si era presentato all'ufficio del personale una fredda mattina di fine novembre.
Era partito da solo, il suo amico, nonché collega, Piero non era stato preso ed era rimasto a casa.
La casa di Gianni era alla periferia della città, proprio dalla parte opposta dell'ospedale.
Una mattina di maggio, il fratello Mario, che viveva a casa con i genitori, ricevete una telefonata dalla coordinatrice del reparto di Gianni.
Gianni non si recava al lavoro da due giorni.
La signora Carla raccontava che, secondo lei, Gianni era un po' giù ed aveva pensato che forse fosse tornato a casa per poi licenziarsi, anticipando quindi la s... (continua)

Massimiliano Casula 20/02/2018 - 20:17
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Il Clandestino


Sono li nel fondo di una nave e trattengono il respiro, pur di sfuggire al loro destino, anche se il respiro nel buio rimane la sola cosa in grado di farti sentire davvero vivo.
Il clandestino non e' un passeggero se non per il fatto di occupare un pezzo di nave, nn appartiene all'equipaggio pur non pagando il biglietto; sta li' a rappresentare la disperazione di un sogno sapendo di non poter condividere quella condizione che a volte lo costringe a
vivere la vita di un altro.
A. sapeva che quello era sul destino, si presenta ai compagni come uno spietato rapinatore, anche se pagava lo scotto di quell'aspetto da gigante buono che a me ricordava John Coffey piuttosto che Lupin.
Quando c'è un nuovo arrivo i ragazzi lo scrutano fin nelle viscere, e forse A. aveva quei capelli rossi e quella faccia che non gli permettevano di recitare al meglio il suo ruolo.
Il telegiornale regionale così come le cronache di Napoli e' un momento imperdibile in comunità, una inquadratura, una citazi... (continua)

Gaetano Pecoraro 15/11/2014 - 23:22
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IL COSTRUTTORE DI AQUILONI


IL COSTRUTTORE DI AQUILONI

Un ambulante che vende oggetti di vario tipo per strada e si diletta a costruire aquiloni, assiste ad un orrendo delitto. La terribile scena risveglia nell’uomo una serie di ricordi dolorosi che la sua mente aveva cercato di occultare. Ricorda anni di maltrattamenti subìti e quella notte terribile in cui suo padre, dopo aver ucciso sua madre e suo fratello, dà fuoco alla casa e infine si uccide. Giovanni è l’unico superstite, ma la sua mente rimuove l’accaduto. Fugge via, diventando un vagabondo ei un venditore ambulante. Recuperata finalmente la memoria, decide di andare dalle forze dell’ordine per raccontare ciò che aveva visto la sera dell’omicidio e infine torna nel suo paese in Sicilia per iniziare una nuova vita aperta a nuove speranze.

Il freddo pungente in quella buia sera di ottobre lo spinse a ripararsi all’interno di un grande portone di legno lasciato quasi sempre aperto. Il carrettino dove stavano i vari oggetti che vendeva e il sa... (continua)


Patrizia Lo Bue 14/03/2018 - 17:03
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Il duello


Hammel Forest, Inghilterra 1925

--- Il male assoluto o il bene assoluto esistono davvero? Pensateci!
Avete presente il lato malvagio o il lato buono che c’è in noi?
Non rispondete? Mi rendo perfettamente conto che non è un argomento facile da discutere, per cui lasciate che vi dica semplicemente questo:
se conducete un'esistenza sempre nel giusto o sempre nel torto, vi mancherà di certo qualcosa che non avete fatto.
Infine, non dimenticate mai che una dei due orientamenti resta quella predominante, sta a voi decidere a quale affidarvi. ---
*******************************************************************************************************


Furono queste le parole che ritornarono in mente a Sir Lawrence, parole espresse diversi anni prima da Lord Baldric, suo maestro di spade ed anche mentore, in quanto, dopo essersi cimentato ad un duello a suon di revolverate ed avuto la meglio sull’avversario, il nobile fu assalito da un dubbio morale.
«Cosa faccio adesso? Lo uccido o... (continua)


Giuseppe Scilipoti 19/01/2017 - 16:26
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