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Yestaday

Yestaday






“ My life is brilliant, my love is pure
I saw an Angel of that I am sure.....”
( You’re beautiful James Blunt)





Yestaday, non si dice così, ma io oggi mi sento così, deliro di me attraverso la notte e il non detto di se, perché!?
Ho visto via Nazzario Sauro è mi è venuta in mente Bianca, quando le facevo la tana e lei ora è lontana.
Principessa che attraversasti mezzo mondo, scendendo dal cielo per farmi compagnia e asciugarmi le lacrime, diresti che è un errore “Yestaday”, tu dolce insegnate d’inglese che bevevi il latte “Macchioto” che io non capivo come ciò che ora scrivo che amavi andare cenare dalla Sandra e mi raccontavi di com’è bello il mondo.
Forse sei stata un miraggio come i tuoi occhi che io definivo così:”your eyes are my soul wings that fly more over my dreams” e mi cantavi Never ending story, che ridevi quando ti parlavo di Fantozzi e dei palliativi e del prima o poi.
Correvamo in macchina e tu ridevi; quando ti toccavo ti arrabbiavi,ma la gioia che mi hai dato è stata grande come il tuo immortale ricordo, vederti apparire alla stazione,quando i nostri passi si incontravano in piazza Garibaldi e quando io non sapevo che era tardi o i tuoi capelli che arrivavano alle ginocchia, o la parola “Pronto” che urlavi come ti avevo insegnato io,”Aseo” e i gingerini che tu mi hai detto che avevi assaggiato.
Ti dicevo che tu eri nata dalle ceneri riarse delle mie lacrime,e tu eri commossa you are born from the burned ashes of my tears!
Mi chiedevi se i miei genitori erano stati cattivi e che i tuoi erano sempre sorridenti. Di quando facevi sesso con Francesco e io ti dicevo che volevo violentarti, i’m kidding – SCHERZO- ! Ti dicevo io,
Come il libro che leggevi e che non finiva mai come quello che vivevamo ogni giorno: il simpatico mendicante, giunti alla stazione dell’età della ragione, cui io e te in quella parentesi di tempo non davamo alcuna attenzione, Keti, Cristina; le vallette della televisione, faked,right.
Il sorridente controllore che ci salutava e non voleva neanche vedere i biglietti, adesso è la primavera come eri tu splendente angelo dagli occhi blu vestita di cappotti vellutati e con la borsa piena di cose.
La rosa che ti comprai che tu non volesti, yestaday? .


Ti hanno gettato indietro ah yestaday, ,perché? ,Per colpa di un prepotente arrogante presuntuoso geloso di te, mutherfucker!
ti hanno stuprato,l’anima.?! ( che poi in anni e anni ho ricucito )
Povero yestaday, che sei diventato today, non hai più nulla.
NO aspetta. hai incontrato un angelo, un angelo che ti guarda da lassù accompagna e accompagnerà sicuri i tuoi passi, ti custodirà per sempre,ogni tua parola ricordo di lacrime spezzate e non riconosci più l’angelo, tuo nunzio che fu nel passato.
T’hanno dimenticato in tanti povero yestaday perché scritto in un muro di pensieri di nebbie della tua terra che tu non vivi più ciò che giovine erano in fiore i prati di speranze...
Ma tu vivi oh yestaday?!
...




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Racconto scritto il 28/01/2024 - 17:50
Da Carlo Tracco
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