Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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IL TEMPO DI UNA STORIA

Le istruzioni sono:

scrivi un racconto che si svolga in un arco di tempo limitato..UN MINUTO, UN'ORA, UN GIORNO indicando tra parentesi (storia in un minuto, ecc...).


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( storia di 60 minuti) che ci rivelò come riconoscere la fede.

Un giorno…giornata indimenticabile, felici passeggiavamo in montagna io e la mia amica Adele. Avevamo una meta quella di un vecchio monastero in disuso dove una sua parente aveva trascorso la sua vita. Dovevamo aspettarci delle rovine da quello che un tempo era stato un bellissimo luogo. Ci avviammo verso un alto colle tra felci e rami torti, un sentiero stropicciato e frettoloso conduceva i nostri passi alla soglia dimessa del vecchio convento. L’uscio era accostato ci invitava ad entrare si apriva ai nostri occhi quello che un tempo era un orto. Sassi, buche radici secche piante squarciate che videro giorni gioiosi e mani amorevoli. Un quieto e silenzioso chiostro veniva lambito da una leggera brezza che odorava di rosmarino, mentre un folto fogliame scomposto nascondeva rovine che avevano custodito anime pie, suore dalle vesti fruscianti che lievi salivano e scendevano scale. Nel lungo corridoio cellette buie come perle di un rosario si affiancavano ora vuote e deserte. In quel mist... (continua)

mirella narducci 08/06/2019 - 18:45
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(storia di un minuto) o di tutta una vita

passeggiavi sulla battigia
eri solo con il tuo cane,
jeans arrotolati, camicia stropicciata abbottonata in tutta fretta, capelli spettinati, arruffati sopra gli occhi
sembravi assente, lontano anni luce da una vita che non t’apparteneva, oppure, semplicemente indifferente

Io ero lì, guardavo il mare e lasciavo che l’acqua, gelata, mi lambisse le caviglie, mentre il sole si stava nascondendo dietro quella linea netta e così ipocrita che altro non è che la fine di un attimo, l’inizio di un altro.

Ma il tuo cane, mi aveva scelta per giocare
ed io, uno spavento, uno scatto repentino dentro l’acqua a bagnarmi fino alla vita, a schizzarmi in viso ed a sorprendermi io stessa della mia reazione inadeguata.

Mi hai chiesto scusa, ti ho visto imbarazzato, dispiaciuto. Hai rimproverato il tuo cane e poi hai scostato i capelli dai tuoi occhi, mentre il sole luccicava tra le tue ciglia…
ti ho risposto sorridendo che non era nulla, che sono fobica, che è un problema tutto mio

mi hai ... (continua)


laisa azzurra 06/06/2019 - 19:57
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A proposito di solidarietà femminile (storia in trenta minuti)

Ore 7 a.m.
Il portone ad arco è ancora chiuso. La maniglia in ottone riflette la luce del primo sole, lucida come se nessuno mai la toccasse durante il giorno, come se la notte l'umidità ne temesse il contatto e se ne andasse altrove, nei palazzi dagli androni aperti, dal muro scrostato dove i gatti trovano rifugio dal freddo o dal sole che sembra una graticola, e marcano il territorio con l'urina che spande un tanfo di ammoniaca su per le scale.
In Via Susa al numero sette, invece, non si entra senza chiavi o senza che qualcuno apra.
Nelle ore del giorno la portinaia spalanca il portone, tre scalini, ampi, lo dividono dal marciapiede e i passanti, attratti dal profumo di pulito che fuoriesce, non possono fare a meno di voltarsi e intravedere l'interno, dove una porta a vetro dallo stile liberty, protegge le scale e gli spazi a piano terra, dagli sguardi. Solo il piccolo appartamento di Greta, la portinaia, è al di qua dei vetri colorati. Da lì si deve passare senza sfuggire al suo... (continua)

Grazia Giuliani 28/06/2019 - 21:35
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In via del Sandalo (storia in tre minuti)

E’ interminabile il tempo che ci mette una donna a togliersi i jeans quando fissi l’orologio, 04:11.
Il vapore acqueo sui vetri della stanza da bagno rivela che i soffici asciugamani si tengono pronti
ad accogliere un’ondata di vivida sensualità. E con loro i saponi silvani.
Le candele all’aroma di vaniglia catalizzano la loro virtù afrodisiaca su di una giusta atmosfera
fugace, stimolando i sensi in modo particolarmente intimo, sciogliendo le emozioni che appaiono
bloccate. L’acqua speziata di cannella risveglia sensazioni intense. Raccoglie i capelli.
Inerme lascia che il mio respiro si adagi sul bordo di una spallina scesa.
I corpi si immergono in un senso di isolamento e di intimità, di abbandono al piacere in modo
disinvolto. In un gioco divertente e soddisfacente di sessualità…
L’acqua calda le rende la pelle ancora più sensibile, i profumi preparano corpi e menti a provare
un’esperienza inedita. Mi insapono completamente, le sfioro l’orecchio nascosto appena da pet... (continua)

Mirko D. Mastro 13/06/2019 - 05:08
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La farfalla ( Storia di un giorno)

Ah..., sono qui avvolto in questa crisalide di pupa, sono un bellissimo bruco dai peletti arancio lunghi, sono tutto verde, gommoso e mi muovo a strascico. Sono avvolto in questo bozzolo ormai indurito nell’ansa cavernosa di una grande corteccia di una sequoia gigante. Siamo in tanti credo, ognuno nel suo antro, e spiffera un dolce vento dell’ovest, è mattina, la luce filtra fra le fronde a cristalli leggeri di tepore primaverile, dovremmo essere tutti pronti, le nostre umide ali sono diventate grandi, cominciano a premere il bozzolo, ci siamo quasi, ne tiro fuori la destra e poi la sinistra. Le mie antenne filtrano l’aria. Che sensazione inebriante gocce di vento che trasportano profumatissimi nettari confusi, milioni di sapori, mi girano gli occhi. Avanzo ancora con le mie prime due paia di zampe anteriori, il mio bozzolo comincia ad essere storia passata, ma mi mancherà, così candido asciutto e sicuro, come un lenzuolo secco e vecchio lo lascio, mi libro in aria mi stendo, ed inizia... (continua)

Luca Di Paolo 12/06/2019 - 17:42
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un’ultima poesia (storia in 272 minuti)

Ero col naso dentro pagina 27 di “Castelli di sabbia”, assorto ai margini dell’attraversamento
pedonale… mi ritrovo in un letto esangue con una cannula nel naso e un fortissimo dolore
all’addome.
Discutono intorno a me di funzioni fisiologiche e battito cardiaco non percepibile, di temperatura
sotto i 24 gradi. C’è chi parla di riflessi e movimenti respiratori assenti, un pianto e qualcuno
congettura un’alta dose di adrenalina. Una voce roca dichiara la morte clinica. E quel pianto
diviene afflizione.
Sento un gran freddo e sento un timbro maschile che cerca di azzittire un mormorio con pressione
arteriosa asserendone la mancanza, e una donna bisbigliare qualcosa su di un uomo costumato
in vita. Un qualche Don Abbondio barbuglia qualcosa sull’Estrema unzione. E nuovamente
quel pianto, con quello di un bambino. Vorrei dirvi che sto bene, ma apro gli occhi e mi trovo
in una bara senza via d’uscita.
Volevo solo dirvi che sono al sicuro, perché la mia mente ora necessita ... (continua)

Mirko D. Mastro 04/06/2019 - 22:47
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