Non temo il latrato furioso
del lupo o del cane bastardo
né il sibilo e il moto sinuoso
che impiega il sinistro serpente.
del lupo o del cane bastardo
né il sibilo e il moto sinuoso
che impiega il sinistro serpente.
Eppur quando il vespro risuona,
di bianca ed eterea civetta,
del gufo mi turba lo sguardo
che cova un mistero silente.
È quieta la Morte padrona:
osserva dal buio e m'aspetta.

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Commenti
La penna è strettamente collegata agli impulsi della mente che danno una visione nitida ai tuoi crepuscolari pensieri.La natura ti è ancora matrigna,ma non sa nasconderti i suoi segreti.
Questa è Poesia!
Questa è Poesia!


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affascinante.


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Quasi una visione d'un dipinto, in notturne irrequietezze che ne fanno una poesia molto bella!


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Versi forti,inquietanti,la morte aspetta ma esorcizzarla ci conforta,molto bella,complimenti









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Anche questa è una buona poesia...inquietante, ma forse proprio per quello bella...ciaociao


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L'agguato della Morte padrona è una figura inquietante, ma tutti abbiamo la certezza di essa e ne abbiamom paura.
Bei versi.
Ciao Luciano

Bei versi.
Ciao Luciano





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Dal buio terreno alla luce divina... in novenari avvallanti quando poeticamente hai firmato... FELICE GIORNATA (Scusami se commento ultimamente un pò di meno per via della salute).











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