Non sono digiuna di natura,
anzi,
ma il camminare in montagna è tutta altra cosa.
Prati verdi, profumati,
di un profumo che quaggiù si è dimenticato;
torrentelli di acqua cristallina,
allegra,
che salta di masso in masso,
a formare cascatelle o pozze fresche
ed invitanti contro la calura.
Contrade avvolte nel silenzio
con case che riprendono vita
e altre lasciate all’oblio.
Freschi gerani a dire che
lì la vita è ritornata,
anche se per poco,
giusto il tempo delle vacanze.
Capitelli, oratori e memorie
di una guerra lontana,
poi fresche fontane che invitano al ristoro…
I nitidi rintocchi della campana
del piccolo campanile
ci dicono che è ora di ritornare,
un saluto a chi sotto il portico
sta scambiando quattro chiacchiere
e alla vecchina dai bianchi capelli
affacciata alla finestra incorniciata dai gerani.
Nel ricordo il profumo del fieno
adagiato in campi che si ritagliano spazio
tra macchie di orchidee selvatiche.
anzi,
ma il camminare in montagna è tutta altra cosa.
Prati verdi, profumati,
di un profumo che quaggiù si è dimenticato;
torrentelli di acqua cristallina,
allegra,
che salta di masso in masso,
a formare cascatelle o pozze fresche
ed invitanti contro la calura.
Contrade avvolte nel silenzio
con case che riprendono vita
e altre lasciate all’oblio.
Freschi gerani a dire che
lì la vita è ritornata,
anche se per poco,
giusto il tempo delle vacanze.
Capitelli, oratori e memorie
di una guerra lontana,
poi fresche fontane che invitano al ristoro…
I nitidi rintocchi della campana
del piccolo campanile
ci dicono che è ora di ritornare,
un saluto a chi sotto il portico
sta scambiando quattro chiacchiere
e alla vecchina dai bianchi capelli
affacciata alla finestra incorniciata dai gerani.
Nel ricordo il profumo del fieno
adagiato in campi che si ritagliano spazio
tra macchie di orchidee selvatiche.

Da Ivana Piazza
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