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La crocchia

Quanta pace ed armonia
nel vederti compiere quei gesti
antichi, certi e sì rassicuranti,
lì davanti al caminetto
a segnare l’inizio del giorno,
un dì lontano a lavorare nei campi
per saziare la fame,
poi per donarti a noi senza riserve,
con una forza d’animo
dirompente come un uragano,
e con una resistenza
pari alle antiche fortezze.
Sono andata via da quel caminetto
e non assisto più al prezioso rito
e vedo, madre, la tua crocchia
meno folta
e le tue braccia sì stanche
che ogni tanto una ciocca
sfuggita alle tue mani indebolite
gioca sulla tua testa,
sempre orgogliosa e severa.
Ti prego resisti ai nuovi venti
perché, io figlia,
la crocchia non la so fare!


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Poesia scritta il 24/06/2015 - 14:15
Da Millina Spina
Letta n.1307 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Grazie davvero Ugo. Sì, hai ragione sono immagini piene di vita e di significati che purtroppo vanno via.
Le cose che scrivo per una forma di stupido pudore non le faccio leggere a mia madre...Le ho lasciato questa da leggere, poi mi ha chiamata per ringraziarmi, confessandomi di aver pianto per la sua vita che scorre, per i ricordi di sua madre davanti al loro caminetto e presumo per la mia vita che resterà orfana di queste ricchezze così semplici, genuine ma così forti.

Millina Spina 09/07/2015 - 12:18

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Tutte cose, inestimabili valori che, se raccontate ai giovani d'oggi, restano senza reazione alcuna o sortiranno un sorriso di biasimo. Questa poesia è un pezzo di vita vera che se ne va e che pian piano nessuno ricorderà. Ottima, encomiabile.

Ugo Mastrogiovanni 09/07/2015 - 10:05

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Grazie Arcangelo per la tua lettura e per la presenza che sempre ci regali!
Ciao!

Millina Spina 27/06/2015 - 12:20

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Una struggente e dolce poesia in cui l'autrice ricorda i bei tempi trascorsi con la madre, fatti di piccole cose, gesti quotidiani, come quello della "crocchia". Riti fatti con cura ed amore, tra il lavoro nei campi, quello in cucina o sedute dinanzi ad un camino acceso, magari lavorando la maglia. Un testo molto apprezzato.

Arcangelo Galante 27/06/2015 - 07:42

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Hai perfettamente ragione Luciano Guidotti! I tempi lenti che riempivano i sensi e che ormai vivono solo nei caldi ricordi di una veloce e spesso fredda quotidianità.


Millina Spina 25/06/2015 - 12:36

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Quante cose ci perdiamo nella nostra corsa verso il nuovo e con loro anche i ricordi più belli della nostra gioventù.Nella tua bella poesia si respira quel profumo di quelle case,dei caminetti,della lentezza del tempo e dei riti che lo caratterizzavano.Oggi nella frenesia spasmodica di tutti i giorni ci siamo persi il gusto e la sapienza della tradizione,dei suoi ritmi e del fare certe cose che rappresentavano un collante straordinario dello stare insieme.

Luciano Guidotti 25/06/2015 - 09:27

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Grazie cari amici e serena notte a tutti voi!

Millina Spina 24/06/2015 - 23:17

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Millina cara ciao..quanto è bella e dolce queara tua poesia, e già la mamma,è sempre la mamma,e anche mentre gli anni passano l'amore si fa sempre più forte.. Condivido questa tua poesia.. Ciao bella a te un'abbraccio grande. e un bacione.

Maria Cimino 24/06/2015 - 18:38

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Assistere all'invecchiare della propria madre, un questo caso, ci rende un po' persi. Una crocchia che addirittura segna questo invecchiare è una immagine bellissima e diversa dal solito per questo molto apprezzata.

luciano rosario capaldo 24/06/2015 - 16:15

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Dolcissima e struggente, piaciuta tantissimo. Ciaooo

Fabio Garbellini 24/06/2015 - 16:07

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Trovò che sia molto dolce questa tua poesia.è grande l'amore che si prova verso la propria madre.Io ho cominciato a sentirmi invecchiare nel momento stesso in cui l'ho persa,forse è quello il vero momento in cui si taglia il cordone ombelicale.Tienila stretta a te,la tua bella mamma.Ciao Millina

Claretta Frau 24/06/2015 - 16:00

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Un componimento decisamente pregevole... Ho rivisto mia madre... adoprarsi in questo sequelo...

Rocco Michele LETTINI 24/06/2015 - 15:12

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