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PREGHIERA POETICA

Incapace di reagire,innanzi a questo logorio,
urto le mie ultime speranze contro il mio essere,
alla pace devo aderire e questo voglio io,
saluto le timide pietanze di un certo benessere.


Caricando sbalordite parole di conforto,
inequivocabili sensazioni ormai mancate,
abbandonando impaurite,quel sole ormai morto,
incancellabili infatuazioni provate.


Sensibile e provato,il mio inconscio è abbattuto,
perenne la solitudine sconvolge la mia era,
è invisibile e straziato,ma riconosco l'accaduto,
indenne l'abitudine si capovolge in questa maniera.


Maniacalmente affossato,mi dileguo isolato,
cercando tradite speranze ormai perse,
malinconicamente frustrato,mi rivolgo al fato,
curando ferite non sazie che rimangono aperte.


Suscettibile il mio carattere viene colpito,
come un grande uragano non si cura del nulla,
ineccepibile vado a sbattere nel mio orgoglio ferito,
il mio nome si espande invano e pian piano si annulla.


Capovolgendo questo amore privo d'attenzione,
si assapora una spaventosa ed amara inquietudine,
esponendo il cuore a codesta provocazione,
si decora una mostruosa e rara necessitudine.


O Dio onnipotente,salvami da questa ira infernale,
distruggi questi esseri malvagi e minacciosi,
odio questa gente che m'invidia e mi vuole male,
illuminaci e rendi questi presagi,miracolosi.



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Poesia scritta il 18/12/2012 - 17:34
Da Christian Di Stefano
Letta n.464 volte.
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