Francesco
Tra campi in fior e terra generosa
Sì sposa Assisi su uno speron di roccia,
Al riparo del subasio monte,un dolce vento che spirando pose il germoglio
Dell amor!
Di Bernardone figlio umano ,
Già avea in se lo spirito immacolato
Quinci tra soffici sete spezie d'oriente
Carezzato visse il primo tempo
Pria d'esser chiamato all 'alto ingaggio
Pose corazza lancia e spada sognando
Battaglie campali vittoria di rosso sangue
Della cavalleria l' ideale
Del Bon cor giovinetto come suoi pari
Appezzava la Gaia vita
Quanti pianti l Umbria ! i suoi figli
Sempre in ira per ogni città vicina
Ma quando dal sonno si desto '
Rifiuto 'il caldo cibo
L' oro zecchino un sicuro letto di piume ,
Frizzante vino .
La parola di colui che nei secoli non more
Fecesi di novo carne più umile
Di chi di fame si dibatte.
Ah come feriscono or le mani i
Rovi come si laceran i piè
Tra zollose strade
Alla porziuncola il novello rinascere
Oltre i vizi del mondo
Tu re dei derelitti ,ultimi e dimentichi!
Pioggia lenta ,fredda ,nemica
Non fermi la fatica
Non fiacchi la salita
Ne il vento spegne il foco
Che vi pungola il petto.
Ma fratello santo
Una la pena
Il gregge eletto s'e' fatto
Cupo e' perverso
Nella Roma dei pontefici
Serpeggia ingordigia
Gettano ai cani
Povertà ,castità
Per i beni temporali.
Gregorio all 'altar di cristo
S 'aggrappo al crocefisso
In lui con gli occhi fisso
Riconobbe chi dal fosso
Rialso ' il nome di Pietro .
Nella luce dell immenso
Cammini uomo riconverso
Al primo amore
Santo tra i santi
Guida all 'altissimo
Noi poveri sterpi
Che bruciam
Di peccato
Al vento mondano
Sì sposa Assisi su uno speron di roccia,
Al riparo del subasio monte,un dolce vento che spirando pose il germoglio
Dell amor!
Di Bernardone figlio umano ,
Già avea in se lo spirito immacolato
Quinci tra soffici sete spezie d'oriente
Carezzato visse il primo tempo
Pria d'esser chiamato all 'alto ingaggio
Pose corazza lancia e spada sognando
Battaglie campali vittoria di rosso sangue
Della cavalleria l' ideale
Del Bon cor giovinetto come suoi pari
Appezzava la Gaia vita
Quanti pianti l Umbria ! i suoi figli
Sempre in ira per ogni città vicina
Ma quando dal sonno si desto '
Rifiuto 'il caldo cibo
L' oro zecchino un sicuro letto di piume ,
Frizzante vino .
La parola di colui che nei secoli non more
Fecesi di novo carne più umile
Di chi di fame si dibatte.
Ah come feriscono or le mani i
Rovi come si laceran i piè
Tra zollose strade
Alla porziuncola il novello rinascere
Oltre i vizi del mondo
Tu re dei derelitti ,ultimi e dimentichi!
Pioggia lenta ,fredda ,nemica
Non fermi la fatica
Non fiacchi la salita
Ne il vento spegne il foco
Che vi pungola il petto.
Ma fratello santo
Una la pena
Il gregge eletto s'e' fatto
Cupo e' perverso
Nella Roma dei pontefici
Serpeggia ingordigia
Gettano ai cani
Povertà ,castità
Per i beni temporali.
Gregorio all 'altar di cristo
S 'aggrappo al crocefisso
In lui con gli occhi fisso
Riconobbe chi dal fosso
Rialso ' il nome di Pietro .
Nella luce dell immenso
Cammini uomo riconverso
Al primo amore
Santo tra i santi
Guida all 'altissimo
Noi poveri sterpi
Che bruciam
Di peccato
Al vento mondano

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Commenti
Particolareggiata...molto bella!


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