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Angeli forse

Era una visione che il mio cervello non percepi'
immediatamente,
gli istinti si bloccarono in un'angoscia di esistere,
il mio corpo si fermò incapace di qualsiasi azione.
I miei occhi di pietra dentro orbite di pietra
rimanevano immobili,
eppure scandagliavo con inconscia attenzione quei lineamenti,
erano atroci e sublimi,
con fatica la mia mente riusciva ad accettarli.
Se gli angeli si potessero materializzare
non avrei dubitato che quella fosse una presenza divina.
Ero quasi in adorazione di quella figura,
come si rimane sbalorditi e immersi in se stessi di fronte
ad un'opera di rara singolarità.
Ogni spigolo di quel volto sembrava materializzarsi
dall'aria,
incontrastata regina dell'essere
vascello senza ormeggi delle vite altrui,
ricavi una fine gioia che non sapeva esprimersi.
Lentamente quella immagine si scolpiva nel più
recondito atrio della mia mente,
compariva senza che io la rievocassi.
La rivedevo sempre,
quale meravigliosa ed inconsueta gioia mi comunicavi,
quale gusto irripetibile mi avrebbe dato quell'immagine
e quella forma.
Mi sarei fuso all'aria per vagare incontrastato nel suo
essere e fra i suoi mitici scogli.


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Poesia scritta il 12/02/2020 - 19:27
Da giuseppe trucchia
Letta n.826 volte.
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