Sonetto - Profondo e immenso delle Nebbie oh Regno
Profondo e immenso delle nebbie oh regno!
Come divori il crepuscolo oscuro
e la vastità eterna del convegno
di tante ombre! Mi dolgo, intanto, al muro
Come divori il crepuscolo oscuro
e la vastità eterna del convegno
di tante ombre! Mi dolgo, intanto, al muro
della mia sera solitaria, degno
amico del Pöeta, onde al suo duro
cospetto forse mi compiango, segno
d’una rimasta pena o d’un impuro
aëre avvelenato e vagabondo.
Ma nella nebbia pur qualche sembiante
di Sogno amato mi chiama e poi fugge,
dopo tornando ancor più fremebondo.
E tra beltà e timor sto a te tremante
con l’Anima soffrente che si strugge.

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Commenti
Un bel verseggio di stampo antico, piaciuto!




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