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I gatti di Roma

Sono come gli altri, i gatti di Roma
ma della felinità assumono
ancora più accentuate sembianze.
Nel misterioso nobile idioma
si degnano, a volte, di parlarti
tra una colonna e un capitello


si stiracchiano pigri, socchiudono
pupille all'inferriata di un cancello
e sembra che declamino le stanze
di un poema ininterrotto. Coi leoni
del Colosseo imparentati, negano,
revisionisti, ogni legame supposto.


Affilano unghie e il pelo drizzando
se ne tornano, offesi, al loro posto
di colonie affollate e, immaginando
un mondo di dei, stanno sornioni
-gladiatori in procinto d'allietarti-
in ogni luogo, a loro non imposto.



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Poesia scritta il 21/01/2022 - 16:00
Da Carla Vercelli
Letta n.521 volte.
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