Scheletrici,filiformi spogli,
si stagliavano gli alberi nell' ultima luce .
Di gia' era scesa una fumosa nebbia che si sposava con il manto vespertino.
Attosca in ogni angolo questa coltre sanguigna ,con greve scendere .
Il gracchiar delle cornacchie accompagnava il lento finir del giorno
Quando tutto s' era converto della falce notturna,e il.molle incedere dell' uggiosa nebbia ,
rendea d' altro colore , Acli affossa nei pensieri ,
nel lago del cor che tanto langue
mi sentii perso .
Quando l' uom cerca il bene , l' amor ,
più lo perde per suo difetto .
Si deprime e vien alla mente che il mal
spande il suo seme.
Viver e morir doppia faccia
dell' umana stanza ,
l' un segue l 'altra ,
come l' autunno si piega all 'inverno. Ciascun teme l'eterna tenebra ,
di sparir qual la novella brina al mattino
Oh dolci rimpianti di brevi momenti!
Al tempo dei materni abbracci siamo pien di speranza , gai della giovinezza all 'opra della vita intenti ci spendiamo in mille disii
Ma quando la canizie imbianca ce il dolor
del tempo perso .
Tu natura risana i nostri dolori e le vane speranze di vivere oltre il giorno.
Soffoca e non da spe' tutto si cela al suo .volto della ferrigna nube
Così s 'ammuta la natura d 'intorno
e con essa ogni sospir.
Corrado cioci

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