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Tra le braccia di morfeo

La notte lenta e compassata
s’apprestava a succedere alla sera
e di Morfeo già avvertivo
lo strascicar dei passi verso me.


Ressi solo un attimo
poi d’improvviso
piombai da cima il grattacielo
e non mi feci male
assursi a pirata e navigai
pianure colline … e mari mai.


Passeggiai ignudo
in mezzo a tanta gente
e manco i pargoli s’accorsero di niente
ma quando sparsi la pecunia
da sopra il campanile
dall’agire di folla capii quanto è vile.


Dentro la scena
di quel mondo astratto
avrei potuto conferir del male
bastava solo un atto
come scotto di un danno esiziale.



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Poesia scritta il 17/11/2023 - 17:51
Da Francesco Scolaro
Letta n.1837 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Sempre bravo e originale

Mary L 20/11/2023 - 20:35

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Neppure in sogno, se non si è così...significativa poesia. Molto, molto bella. Complimenti Francesco sempre originale nel dispiegarsi dei versi

Margherita Pisano 19/11/2023 - 09:46

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Quanta verità dentro questa tua!! Complimenti!! Molto bella!!

Anna Cenni 18/11/2023 - 12:52

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