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Sofistico estro

Era ottuso l’afflato
secca la fonte
sulla strada deserta
non viaggiava un’idea.


Poi il tocco ruffiano
dell’artistico vento
arrecò da lontano
una dolce melodia.


La fronda dell’acero
accennò una danza
come pure il gabbiano
sull’onda a distanza.


Dal pennone più alto
s’innervò la bandiera
al par d’una rondine
quand’è primavera.


L’emisferiche uova
si schiusero al sole
e uno sciame di esseri
disegnarono voli.


Quant’è sofistico l’estro
quando la luce è sfiorita
poi rispunta l’aurora
e ricomincia la vita.



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Poesia scritta il 04/02/2025 - 14:36
Da Francesco Scolaro
Letta n.113 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Una bellissima e musicale lirica che si legge tutta d'un fiato!
Complimenti!

Maria Luisa Bandiera 05/02/2025 - 07:30

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BELLISSIMA...come il tocco magico di Primavera, dove tutto rinasce e si colora. Sempre più bravo.

mirella narducci 04/02/2025 - 17:57

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