Valzer per Olindo
Mettendole accanto sono stato sorpreso dal parallelo, quasi puntuale trai due testi. Il brano di De Andrè è molto noto, metto invece la poesia del Guerrini, del 1877.
"Quando tu sarai vecchia e leggerai"
Quando tu sarai vecchia e leggerai
Questi poveri versi accanto al fuoco
Rivedrai colla mente a poco a poco,
I giorni in che t'amai.
E ti cadrà sul petto il viso smorto,
Per la memoria del tuo tempo lieto:
A me ripenserai nel tuo secreto,
A me che sarò morto.
E ti parrà d'udir la voce mia
Nel vento che di fuor suscita il verno,
E ti parrà d'udir come uno scherno,
Una bieca ironia.
E la voce dirà: Te ne rammenti,
Te ne rammenti più? Com'eran belli
tuoi capelli d'oro, i tuoi capelli
Sul bianco sen fluenti!
Oh come il tempo t'ha mutata! Oh come
T'ha impresso in viso i suoi deformi segni!
Dove son dunque i tuoi superbi sdegni
E le tue bionde chiome?
Sola al tuo focolar siedi piangendo
La giovanil tua morta leggiadria:
Io piango solo nella tomba mia:
Vieni dunque: t'attendo!
Si denota con evidenza minimo una ispirazione ma anche qualcosa in più... molto di più.
Già l'inizio è lo stesso cambiando i versi centrali:
1(riga) "Quando tu sarai vecchia e leggerai" 2 "Questi poveri versi accanto al fuoco"
Che diventa 1 "Quando carica d'anni e di castità" 4 "troverai le mie canzoni"
Il cambio fra la figura del poeta e dell'autore di canzoni ricorda un po' quello che De Andrè farà anni dopo nella trasposizione dell'antologia di Spoon River ne “ Il suonatore Jones” che da suonatore di violino passerà a suonatore di flauto.
Poi andando avanti : 22 La giovanil tua morta leggiadria vale senz'altro 7 le bellezze che allor più non avrai
e, nel finale 24 “Vieni dunque: t'attendo!” negli ultimi versi vale 22 “io t'attenderò ogni sera” di De Andrè.
Altra chicca la ripetizione che in Guerrini è : 9 “E ti parrà d'udir la voce mia 11 E ti parrà d'udir come uno scherno” che in De Andrè diventa: 9 “ma non ti servirà il ricordo, 13 Ma non ti servirà più a niente”
Ed ancora: 17 “Oh come il tempo t'ha mutata!” E 17 “Vola il tempo lo sai che vola e va”.
Nella parte centrale poi i capelli vengono sostituiti agli occhi nella 15° riga di uno e l'altro :
“i tuoi capelli d'oro, i tuoi capelli” di contro “che per piangere sui tuoi occhi” ancora come nel caso Poesia e canzone si traspone i capelli in luogo degli occhi.
Le due liriche, inoltre, sono composte dallo stesso numero di versi, denotando anche nella durata un’altra somiglianza; insomma De Andrè credo abbia trasposto, in altra chiave, più delicata, la poesia del Guerrini senza dirlo.
Si tratta del primo De Andrè, quello goliardico che ben si accosta ai temi del Guerrini, senza inficiare nulla della sua produzione successiva, forse solo un’ispirazione che poteva però essere resa palese per rendere omaggio l'autore romagnolo.

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In conclusione questa pubblicazione andrebbe proposta almeno in in un libro di Letteratura delle Superiori.
Cinque stelline meritatissime!!!





Un componimento formulato da Grande studioso o da Grande Critico, praticamente sei riuscito con arguzia a tracciare le differenze di due opere, (una musicale e l'altra poetica) nell'insieme un brano nel brano, immettendo in maniera attenta le dovute annotazioni.
(segue)


Per quanto riguarda la tua pubblicazione, devo proprio ammettere che non avevo mai letto nulla di simile. Non sono un estimatore di Guerrini e nemmeno un fan di De Andrè, tuttavia ciò non mi ha impedito di assimilare la lettura non prima di un
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