RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il pianeta Bislungo della galassia Sciancrata


Il pianeta Bislungo della galassia Sciancrata

C’era una volta… e chissà se ci sarà ancora, a migliaia di anni luce da noi, una galassia chiamata: Sciancrata, per la sua siluette a clessidra.
All’interno della galassia, nella sua parte bassa, orbitava attorno alla sua splendente stella, il pianeta chiamato: Bislungo, per la sua strana e unica forma all’interno dell’universo; un immenso pallone da rugby, così sarebbe apparso a chi lo avesse potuto osservare dallo spazio.
Probabilmente il pianeta era migrato dalla parte superiore e, dovendo attraversare il collo di bottiglia centrale per andarsi a sistemare nella parte inferiore della galassia, modificò la forma sferica per poter passare dallo stretto pertugio.
Bislungo, nonostante la sua strana forma, o forse proprio per questo, fu l’unico pianeta dove si sviluppò la vita all’interno della galassia.
Un’esplosione di forme di vita senza pari; ma, sopra tutte, emergeva una strana specie dotata, forse di un’anima, sicuramente di un i... (continua)


vecchio scarpone 03/10/2017 - 18:16
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Il pinguino


Ho incontrato un pinguino affetto da pinguedine che si rimpinguava di Kinder Pinguì dopo aver giocato a ping-pong con un pifferaio di Pyongyang, esiliato da Lin Piao per contrabbando di polvere pirica, che lui sniffava procurandosi una pericolosa e piuttosto pesante pirosi gastrica nonché una protuberanze al pisello a forma di provola.
Il pinguino perse la partita a ping-pong e pagò pegno pagando al pifferaio una pirofila in Pyrex con presine in patchwork , un piccolo portapillole in pelle di pitone del Perù e un pipistrello di peluche color pistacchio.
Poi se ne volò al Polo nord con un Piper privato e, raggiunto il pack cambiò il Pin al Pos, il Puk alla Sim, digitando una nuova password per l'I-pad, la Pec e il fax e così, finalmente, si mise  il cuore in pax... alla prox..... (continua)

Ferruccio Frontini 14/08/2019 - 06:49
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il ripensamento


Andrea alla guida della sua auto sportiva, rincasa dall’ufficio dopo ore interminabili di routine, quando ad un certo punto viene attratto da scene olografiche sui cartelloni pubblicitari, che iniziava e terminava con “VORRESTI VIVERE PER SEMPRE”? Intanto il rapporto con la moglie non era più idilliaco come all’inizio sposati, erano sorte alcune incomprensioni e tra l’altro c’era di mezzo, pure un episodio di infedeltà, che Andrea non era riuscito a confessare a Paola. Ora aveva altro per la testa e non riusciva a non pensare alla pubblicità della Eternit; da decenni l'obiettivo dell'umanità era il raggiungimento della perfezione: il veicolo più veloce, l’aspetto migliore, il telefono più potente e versatile. All'indomani, dall'ufficio, in pausa pranzo, si era detto tanto per sentire, chiamerò alla Eternit per avere informazioni. Per tutta la mattinata Andrea aveva lavorato come un automa, rispondendo ai colleghi con rapidi monosillabi e i suoi pensieri erano diretti al criptico mes... (continua)

Savino Spina 30/08/2016 - 19:34
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Il Riscatto


"Cara signora P.,
abbiamo la sua lampada da lettura.
È ormai un po' che la osserviamo, un po' per individuare di cosa sarebbe stato meglio privarla, e un po' perchè lei coltiva quest'abitudine di spegnere tutte le luci e chiudere tutte le finestre alle 20 in punto, lasciando accesa solo la sua lampada da lettura ed aperta solo la finestra di fronte la poltrona, ch'è difficile non generare nel guardone medio un minimo di curiosità riguardo questo suo piccolo rituale.
Tutti i veri ladri sono un po' voyeur, questo lo deve capire: tutto ciò che vogliamo è appropriarci del valore di un'esistenza. È solo una sfortunata coincidenza che questo valore si calcoli correntemente in denaro.
Ma non è il caso della sua lampada da lettura: durante le nostre discrete osservazioni, abbiamo constatato con orrore a quali sofferenze la sottopone quotidianamente, ed abbiamo deciso di intervenire. Il catalogo dei suoi abomini letterari è vario e doloroso. Una lampada da lettura bella come questa do... (continua)

Marzia Figliolia 30/05/2017 - 14:21
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IL RITRATTO (Seconda Parte)


Lord Rochester era nervoso. Continuava a misurare il salottino, guardando continuamente, ora il dipinto, ora il pendolo. Era ancora presto acché si aprisse il passaggio, ma egli era più impaziente del solito, aveva una strana sensazione, ed ogni minuto che passava, si convinceva che quella era la sera giusta, doveva esserlo, lo sentiva. Ma per quale diavolo di maleficio, le ore scorrevano così lente, quella sera?

Il passaggio si era aperto ed egli l'aveva passato, il cuore gonfio di trepidante attesa. Cercò per le stanze, e i giardini, chiamò a gran voce, ma nulla. La casa era vuota. Chiuse gli occhi, non poteva essersi sbagliato. Non poteva! Colpì il muro col pugno. Non poteva. Era troppo nervoso, doveva calmarsi. Andò nel salottino rosso, lei lo amava tanto...accese il fuoco e si versò del whisky, solo due dita, per cominciare, ma presto si trasformarono in un bicchiere, poi due, poi tre, ed infine ne perse il conto. Un solo pensiero in mente, gli faceva pulsare le tempie.

Loui... (continua)


Marirosa Tomaselli 14/09/2016 - 12:57
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IL RITRATTO(Prima Parte)


Il motore gracchiava, mentre l'auto affrontava faticosamente la salita. Era una giornata grigia e senza sole, ma faceva un gran caldo e non si respirava quasi, anche se a tratti, spirava un vento leggero. Il navigatore l'aveva abbandonata già da un po'. Si sporse nella, vana, speranza di scorgere qualche indicazione stradale, ma nulla. Quel posto sembrava essere dimenticato. Che avesse sbagliato strada? Cercò nel cruscotto le indicazioni che le aveva lasciato l'avvocato. No, aveva preso la strada giusta. Sbuffò cercando un modo per cavarsela in quell'impresa.
Era cominciato tutto un paio di settimane prima, quando le era giunta la notifica di sfratto, seguita dalla notizia, ancora più clamorosa, che una vecchia zia piuttosto eccentrica, le aveva lasciato in eredità i suoi beni. Tra cui due appartamenti e una casa antica. Aveva preso il primo volo per Londra, carica di tante aspettative e con un progetto in mente: liquidare l'immobile antico e uno degli appartamenti e tenere per sé qu... (continua)

Marirosa Tomaselli 13/09/2016 - 12:46
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il Simbolo del Nulla


Era assurdo, semplicemente senza senso.
Un tempo l’aveva fatta sentire così bene che per un po’ null’altro esistette. Solo lui. Solo loro, mischiati come il sacro e il profano, la notte e il sole, l’amore e l’odio.
Non aveva idea del perché ma se qualcuno glielo avesse chiesto lei avrebbe risposto che con quell’ammasso di muscoli che sembravano montati al contrario, come quando si mette insieme un armadio comprato da poco e a poco prezzo senza guardare il manuale, si sentiva come quella ragazza in un racconto da due soldi che pur di andare avanti a leggere un libro screanzato ed insulso, aveva smesso di dormire la notte, di pensare ai barboni ubriachi durante il viaggio in metropolitana che la portava tutte le mattine al suo monotono lavoro, e perfino di controllare se nella moca il caffè fosse stato bevuto tutto prima di riporlo nel mobile pensile vicino alle tovaglie per gli ospiti.
Le conseguenze erano state le stesse. Ogni cosa era stata macchiata.
La coscienza e la stoffa eran... (continua)

Sara Toffaldano 29/09/2015 - 00:30
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IL SOGNO DI UN AMORE


Il silenzio, che avvolgeva la casa, era quasi surreale. E ammantava tutti i suoi pensieri. Si lasciò sfuggire un sospiro dalle labbra socchiuse. Erano dure, piegate in una smorfia amara. Si passò una mano tra i capelli, neri, spruzzati di grigio. Non riusciva a dormire, la notte era fredda, eppure, sembrava invitante, ammiccante, come, la luna, che splendeva maestosa nel cielo. Ne vedeva il riflesso dietro i vetri della portafinestra. Si lasciò cadere sul divano. E si fermò a guardare la parete di fronte, il suo quadro, quel quadro che era diventato la sua dolce ossessione. Qualche mese prima aveva comprato quella casa, una casa antica, in campagna, e l'aveva trasformata. Si era sbarazzato della mobilia, degli oggetti, e l'aveva ristrutturata trasformandola, secondo il suo gusto, seguendo canoni moderni e funzionali. Solo di una cosa non si era disfatto, di quel quadro. Ne era stato ammaliato, sin dalla prima volta che l'aveva visto. E forse, era stato proprio quel quadro a convincerlo... (continua)

Marirosa Tomaselli 09/12/2017 - 19:41
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