RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il primo figlio


Secondo me è il giorno che incorona la sacralità della famiglia. Il momento più bello ed importante della tua vita. Più del giorno del tuo matrimonio che ti ha riservato alcune forti emozioni e molte ritualità abbastanza ripetitive. Mai preventivato, sebbene sospirato, inatteso eppur così gradito. Il classico fulmine a ciel sereno. Ti capita proprio quel giorno in cui, stanco di una giornata di lavoro, rientrando, sei certo di assaporare il calore della dolce mogliettina che ti attende sull’uscio, pronta a dispensarti un caldo abbraccio pieno di promesse future. Invece, lei ti attende, si, ma brandendo uno strano oggetto fino a sfiorarti il naso, quasi a minacciarti più serie ritorsioni. Non sai che pesci prendere e sfoderi il tuo più bel sorriso insieme al miglior sguardo interrogativo. Nuvoloni neri attraversano la tua mente confusa, afferri quello strano oggetto a forma di termometro, lo guardi e continui ancora a non capire. Finché, dalla sua boccuccia, sempre prodiga di baci e di ... (continua)

Nino Curatola 30/05/2018 - 09:43
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Il problema sono io


Succede ogni giorno. Non sono quella che vorrei essere. Agli altri posso apparire forte, ma sono così debole. Solo perché sto sempre a ridere e scherzare, non vuol dire che io stia bene. Ma chi se ne frega. Io devo stare bene. Ma come faccio? "Sta ingrassando." "Che brutta, sembra un coniglio." "Quest'anno ha ancora più brufoli." "Chissà perché non fa cose normali." Ogni giorno la stessa storia, le stesse voci, la stessa lotta da cercare di vincere. Ma io sono già una vinta. Combatto contro me stessa perché la vera me si sarebbe già arresa. Vado avanti perché spero in un futuro migliore. Mi guardo intorno. Mi sento strana. Sono diversa. La gente mi fissa. Odio stare al centro dell'attenzione. Devo cambiare. Non ci riesco. Sono solo io. Il problema, sono io.... (continua)

Green Eyes 05/10/2015 - 15:46
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Il profumo dei giorni


Profumavano quei giorni. Profumavano di buono, di sogni, di vita.
Profumavano, ancor di più, di futuro.
Ed era favoloso svegliarsi al mattino pieno d’energia, con la mente proiettata sui libri, certo, ma anche sulla musica.
L’Università e il pianoforte, il dovere ed il piacere: una contraddizione? No, solo la gioia di non avere un minuto libero.
Gli esami da preparare, gli spettacoli da programmare, gli amici da frequentare, le ragazze da scoprire.

Scrivevo, scrivevo moltissimo, scrivevo gli appunti alle lezioni, scrivevo testi di canzoni e la relativa musica.
Scrivevo rigorosamente con tratto-pen verdi, non so per quale motivo: scrivevo con una calligrafia decisamente minuta, su quaderni, agende, fogli volanti, che poi tenevo in un ordine talmente rigoroso da rasentare la maniacalità.

La scaletta dello spettacolo imminente sempre a portata di mano; le prove con gli altri componenti della “band” tre volte la settimana fino alle due di notte. La mattina era dura andare a ... (continua)


Andrea Guidi 08/10/2021 - 17:04
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Il profumo della Pasqua


La Pasqua della mia infanzia profumava di tradizioni e di amore familiare.
Rivedo mia madre recarsi, insieme alle sue amiche , al forno preso in affitto con le mani piene di cose buone da cuocere.
Ognuna di esse apponeva sul proprio tegame un segno di riconoscimento, quello di mia madre era una ‘A’, l’iniziale del suo nome : Amelia.
Si faceva prima l’infornata dei dolci, poi quella delle carni, in genere capretto e patate ed infine era la volta delle focacce.
Era una vera processione che univa il sacro col profano, era quasi un obbligo gioioso , una ragione votiva, quella di rispettare con questi gesti, l’appartenenza ad una fede.
Tutt’intorno, ragazzi e bambini si muovevano come sciami di rondini intorno ad un pesco fiorito. Tra grida e saltelli aiutavano le rispettive mamme a portare i tegami, oppure gli sgabelli che servivano al riposo durante l’attesa della cottura.
Era una vera festa, così come lo è ogni ‘’al dì di festa’’,il godere della vigilia ancor prima della festa... (continua)

santa scardino 30/03/2024 - 15:24
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Il rappresentante di lista


Ebbene sì, in gioventù, diciamo intorno ai primi anni '80, ho fatto per diverse volte il segretario di seggio. Elezioni politiche, amministrative, referendaum: tutto andava bene per una “tre giorni” di impegno (si iniziava il sabato pomeriggio e si finiva il lunedì sera), giusto per guadagnare qualche lira e divertirsi.

Sì, divertirsi, perché al di là della serietà che all'epoca ritenevo potesse scaturire da un impegno al servizio del bene comune, c'era la possibilità di fare conoscenze, di instaurare rapporti, di appagare la propria voglia di protagonismo e di essere, bene o male, un pubblico ufficiale.

Non starò a raccontare le ben note storie legate alle schede annullate per i motivi e le scritte più fantasiose: la fetta di salame nella scheda l'abbiamo trovata più volte; la scritta “Tizia è una troia” anche; improperi assortiti all'attenzione dei vari politici erano all'ordine del giorno.

Ma la figura più inutile e ignobile era quella del rappresentante di lista: in genere... (continua)


Andrea Guidi 01/07/2022 - 18:52
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Il respiro dell'Anima


L’afa del giorno viene stemperata dalla brezza che sale dal mare. L’orizzonte si tinge di lilla in accordo con la buganvillea che ombreggia la pietra davanti alla porta. L’apparente semplicità della casa viene tradita dal divanetto in bambù sistemato alla sinistra dell’uscio e sepolto da cuscini rivestiti con shantung prezioso.
Scelgo la poltrona perché mi abbraccia mentre la sua posizione mi obbliga verso la lampada orientaleggiante appoggiata sul muretto di sassi a illuminare un ulivo in un vaso di coccio. L’interno dell’abitazione, ricordo, è rallegrato da tappeti e stuoie colorati sparsi sul pavimento e dal fresco che fa vibrare l’aria fra quelle pareti intonacate di recente.
Nessuno è ancora rientrato dalla spiaggia e solamente il gorgoglio della fontana ad acqua che spande un profumo di eucalipto allontana da me la solitudine. Non ho pensieri, non ho progetti. Sono amorfa e partorisco parole prive di confini. Lascio scorrere la mia linfa cerebrale senza costringerla in nessuna ... (continua)

Magia 66 21/10/2015 - 21:02
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL RITORNO DELLE JANARE


La janara si nascondeva sotto i piedi del granaio di legno, nello stanzone buio e asciutto, vicino al fienile e la stalla del casolare. La fetente attendeva che la famigliuola andasse a dormire… ma non aveva fatto i conti con il nostro trisnonno.”
Grossomodo, così esordiva mia madre quando iniziava il racconto; in genere dopo cena e prima di andare a dormire. Quattro figli ravvicinati, tre maschi e una femmina, aspettavamo di sentire questo e altri racconti, specie nelle lunghe serate d’inverno, quando magari nevicava e si stava bene vicino al camino. Non avevamo ancora il televisore, per fortuna, si direbbe oggi… (era una prerogativa delle famiglie più agiate).
“Il trisavolo stava in guardia perché si era accorto che gli animali della stalla erano nervosi e i cani abbaiavano di continuo. Poi, da qualche tempo c’erano stati infausti eventi capitati a certi poveri contadini del vicinato: Presso una stalla era nato un vitellino senza gambe, talché non si poteva alzare né allattare e... (continua)

Francesco Gentile 19/02/2016 - 12:38
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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il ruolo del poeta


Il ruolo del poeta

Non chieder pecunia
Non lesinar di porta in porta
Cibo ,O pagnotta.
Sei il freddo preme ,la neve Gela
Mordi e soffri ma non lagnar la tua ventura.
Nulla chiedi ,poeta solo un ceno un plauso
Alla tua natura ,per la tua fortuna!
Sei colui che irriga i cuori
Risveglia le menti.
Allor solo uno il tuo ruolo :servire.
Esser la penna dello spirito
Far da inchiostro alle tue rime
Ricordar al mondo d'onde viene
Dove va!
Il mio genio s insinua nella natura
Nella sua sostanza
Io vedo quel che all' altro sfugge
Amo ciò chi di li' fugge
Come potrei rimaner muto
In un tramonto ,al Suon del
Mar che muore ,agognando il nuovo giorno ?
Allor dico ,non son da tutto disgiunto.
Poeti,noi siamo quelli che sussurrano
Dolci verbi ognun come ei sente
Ma sempre oro ,che non arruginisce
Alla pioggia.
Scriviamo ovunque in terra ,su marmi ,
Su sulce ,Quel che sentiamo dentro .
Artigiani del verbo maestri del sentire
Come piombo saran i versi
... (continua)


corrado cioci 11/12/2017 - 10:12
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