RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Ricordare il Dimenticato


Opera non ancora approvata!

Cristina Del perugia 11/12/2023 - 06:51
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Riscrivi la storia con una storia.


“Già lo chiamano Rabbunì” disse Saraj la sua ancella.
Saraj era la figlia di un pastore che molti anni prima, in una gelida notte, mentre vegliava il suo armento seguì una luce, strana, mai vista prima, forse sembianze nell’oscurità e condotto ad una delle tante grotte che c’erano in quei campi trovò una famigliola povera gente come lo era lui.

Quel giorno Claudia, la bella Claudia Valeria Procula, moglie del Governatore Pilatus era seduta tra la folla ai piedi di quella montagna. Lasciate le vesti di broccato vestiva una tunica come Saraj; un velo le copriva i capelli raccolti all’ultima moda imperiale.
Quando quell’uomo “il figlio del carpentiere” parlò, le sue parole erano più che poesia: “..e beati voi, perché.. perché grande è la ricompensa nei cieli”. Discese dal monte e mentre passava tra di loro, Claudia d’istinto con una mano gli sfiorò la tunica. Quel Rabbì si fermò e datole una mano la fece alzare. Quando i loro occhi si incrociarono, le sorrise e nel cuore di Claudia f... (continua)


Stelio Utisele 10/05/2024 - 10:38
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Sono come le onde del mare


I figli dei diabetici, sono come le onde del mare
che si appoggino di lato e non vedano mai il sole
sono cuori senza meta, nei silenzi che spezzino i frastuoni
invitando il cielo che desideri, di rumore non parlarne
vivono nei tramonti, di un sogno apatico
di un destino scosso, di venti che soffino vigorosamente
ma in senso molto piatto. Origliano il vuoto leggendolo
che in fiammelle scure, si irrigidiscano
inventandosi storie, certi tante, altri poche... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 07/03/2024 - 20:59
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Stampata sugli euri


Vi annoierò fin da principio facendo un poco di storia, così da indurvi a non proseguire nel leggermi.
La noia non sono solo i balzelli sulla pendola, svogliati, delle ore tra gli sbozzi allo scrittoio del nederlandese Christiaan Huygens ma il vento alle persiane. Guardo, e sotto nella strada Edward Bevan macina passi con un lume avanti e indietro frattanto il malcapitato Diogene se ne sta annodato al cintino del riloga.
Non mi annoiai tanto, quanto all’ora di pranzo dall’avvocato. Forse più disgusto. Li chiamano dottori in legge… mentre la medicina è fatta per curare, altresì la radice è la medesima di leggerezza.
Se Gutenberg fosse d’oggidì, arrischio nel dire che lavorerebbe su commissione tra l’assertore della Genesi e al tempo stesso demiurghi della cartamoneta.
Mio figlio più piccolo fino a qualche anno fa la chiamava, nell’ilarità generale, euri.
Tutto si rifà a loro, gli euro. Per il mantenimento, le spese straordinarie. Per le ferie con i figliuoli a anni, emozioni altern... (continua)

Mirko D. Mastro 23/02/2024 - 06:56
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Successe (drabble)


Tutte le vite iniziano con una donna e così anche la mia, una donna accucciata in una buca nel terreno, due vecchie accanto con le pezzole tra le mani prive delle fedi, a turno, a frugarle dentro. Gli uomini di spalle, meglio non vedere come si nasce, si perde la magia dicevano in paese.
I nazisti a fiutare i vivi e a non far seppellire i cadaveri.
Che tu urlassi, che io piangessi e che l’asino più in là ragliasse, saremo morti tutti.
Stringemmo un patto di vita, ci scambiammo il sangue per rimanere vive e raccontarlo poi.... (continua)

Grazia Giuliani 07/12/2023 - 19:52
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Ti lascerò andare


Oggi ti lascerò andare...
Siederò alla tavola approntata per la cena e ascolterò i profumi di un orto che non è il tuo dalla finestra.
E il profumo che hanno le immagini di noi insieme, tenendo ancora gli occhi chiusi.
Quello delle risate, e quello che ha la musica dalla vecchia radio in cucina.
Il profumo delle voci che avrebbero partorito il silenzio che sarebbe venuto.
Ti lascerò andare quando sarà oggi, un oggi solo mio.


(da Crestomazia)... (continua)


Mirko D. Mastro 16/01/2024 - 07:11
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Tracchete ( semantismo della catechesi del financo)


Lavoro lo stesso feticcio da sempre. Come dire, trasacro l'emissione. Sempre l'esegesi ha corso il rischio di essere interrotta dal suo levighiio di corrente scossa alla meccanica. Ho una manona. La stessa meccanica che Ve ne si apportava sapeva consolidare il silenzio delle tramestie di un'altra lezione al suo "spinziddare" coacervi di ossequio. E senza dirsi "movea". Ora che come latrocinio il contempo delle nature dei cooasservienti, questa gialla tuta, questo chewing-gum obsoleto dal gusto sciropposo, questo rovistamento nell'eliner nero del nanismo controllato dal precipitarsi a farne causa. Non si può non sognare, travedi, lo stesso sogno da quando così che nel sogno veniamo cacciati nell'altro spaziare di zone, sinanche senza luogo, e tutto al ripetersi la causa- ho visto l'ornitorinco della forma mediale corrompere altre zampette. Era un animale strano. Una padella dalla forma di ornitorinco. Un ornitorinco padella ornitorinco dalla forma di patogenia ossess... (continua)

Domenico Puleo 05/11/2023 - 17:33
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Unico primo incontro


Stanotte la musica sembra così alta
Diceva una vecchia canzone:
È vero
Che non riusciamo a sentirci
E non ci godiamo,
Non ci parliamo.
Ma per due sconosciuti come noi non c'è festa che tenga,
Questo vino non dà alla testa
E diventa più difficile pure ballare.
La stanza è calda, lo senti anche tu,
Ti giri e rigiri, non mi guardi,
Poi mi vedi, sorridi.
Ecco
È l'inizio di una storia?
Lasciamo a Dio i nostri destini
E ci rincontreremo con la stessa luce della prima volta.... (continua)

Alice Salvucci 07/03/2024 - 00:22
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VICO PARADISO, I NASTRINI …IL TEMPO CHE VIA


La luce stanca dei lampioni ravviva “Vico Paradiso”,
con passo lento e assorto nei pensieri ritorno alla dimora.
Il vicolo è deserto e il venticello fresco d’autunno fa svolazzare
i nastrini colorati che ho annodato con cura, tra le ringhiere corrose dal tempo, i corrimani, portoni divelti e abbandonati.
Da una porta socchiusa esce fuori un solfeggio,
è sicuramente un rintocco di un cucchiaio
che pigramente percuote il piatto ormai vuoto.
Da una finestra illuminata arriva un lieve mormorio
che trafigge il sentimento…
è forse il tempo che va via?... (continua)

Carmine De Masi 02/12/2023 - 12:43
commenti 1 - Numero letture:302

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